Copertura dei nudi in Campidoglio per Rohani: scaricabarile all’italiana, poi inchiesta a Palazzo Chigi

Statue coperte musei capitoliniREDAZIONE –

Diventa un giallo – con scaricabarile all’italiana –  la copertura delle statue dei Musei capitolini, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani. Tutti dicono di non sapere chi ha preso la decisone di inscatolare il nudo di Venere “come una scarpiera dell’Ikea” (espressione esilarante di Maurizio Crozza). Il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, la definisce una “scelta incomprensibile” e difende anche Renzi , sostenendo che nemmeno lui ne sapeva nulla. Ma ha sfilato imperturbabile, accanto a Rohani, davanti alle statue “velate” senza chiedersene la ragione

“Penso – spiega il ministro –  che ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro alla sensibilità di un ospite straniero così importante. Non era informato né il presidente del Consiglio – conclude – né il sottoscritto di quella scelta di coprire le statue”.

Ma la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali smentisce un suo ruolo nella decisione: “Dovete chiedere a Palazzo Chigi – dice – e la misura non è stata decisa da noi, è stata un’organizzazione di Palazzo Chigi, non nostra”. Come sbrigarsela? Al solito, con una inchiesta inteerna. E difatti il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti ha avviato “un’indagine interna per poter accertare le responsabilità e fornire, con la massima sollecitudine, tutti i chiarimenti necessari relativi all’organizzazione presso i Musei Capitolini della visita in Italia del presidente iraniano Rohani.

Ma ricostruiamo la vicenda. In Italia, mentre ci si accapiglia sulla legge per le unioni civili, e mentre il presidente iraniano Rohani dice al Papa “preghi per me” e afferma che bisogna difendere le Statue coperte Campidogliochiese come le moschee e le sinagoghe, accade che in Campidoglio, proprio in occasione dell’incontro tra Rohani e Renzi (foto in basso),  siano state coperte con paraventi le statue stupidamente considerate  “oscene” o “impudiche” e quindi “offensive” per l’ospite iraniano perché raffiguranti nudi femminili, come quello di Venere (foto in alto e a lato).

Una cosa incredibile  in nome degli affari da combinare con i 120 imprenditori che hanno accompagnato nel viaggio il presidente?

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Sta di fatto che ne è nata una protesta bipartisan anche in parlamento. “Decisione degna del peggior terrorista islamico, offende la nostra cultura”, tuona il capogruppo FdI-An, Rampelli. “Roba da matti”, sbotta il leader della Lega, Salvini. ”Il governo sembra vergognarsi delle nostre radici”, aggiunge la deputata Saltamartini. “Non è rispetto delle altre culture ma negazione della nostra”, attacca Squeri, di FI. “Si abdica alla propria storia”, dice da sinistra Pippo Civati, “è calato un velo pietoso sull’Italia”. “Laicità a correnti alterne: a Torino coprirono per il Papa manifesti di Tamara de Lempicka” dicono i radicali. “Una scena già vista a Firenze, quando una statua di nudo esposta a Palazzo Vecchio è stata coperta per non infastidire lo sceicco principe ereditario degli Emirati Arabi”, scrive indignata su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Il livello di sudditanza culturale di Renzi ha superato ogni limite di decenza. A questo punto ci chiediamo che cosa avrà in mente Renzi per l’arrivo in Italia dell’emiro del Qatar previsto in settimana: coprire la Basilica di San Pietro con un enorme scatolone?”.

Miopia culturale, dice Sgarbi. “Ci sono due ipotesi –ha detto ai microfoni di Radio Cusano Campus Vittorio Sgarbi – può essere una forma di sottomissione culturale oppure una forma di superbia rispettosa. In entrambi i casi è una cosa folle, da deficienti. Non si può confondere l’Iran con l’Arabia Saudita o con i paesi islamici post Maometto, perché la civiltà persiana è più antica della nostra ed è fondata su una tradizione che ha anche statue di nudo a Persepoli. Se Rohani arriva a Roma di certo non si stupisce che Roma possa avere statue nude. Non è dell’ Isis, non è dell’ Arabia Saudita, fa parte di una civiltà straordinaria. I fanatici dell’Islam distruggono Palmira, ma un persiano non ha mai distrutto Persepoli. E’ una follia di eccesso di zelo, divisa tra superbia rispettosa e sottomissione idiota. E’ un’assurdità. Se l’ha fatto il governo è grave, se l’hanno fatto quelli dei Musei capitolini è ridicolo. Qui non sono a confronto due religioni, ma due civiltà. Non si può confondere l’islamismo maomettano con un’antica civiltà islamica piena di storia e di gloria. Credo che Rohani non si sia offeso, perché ha pensato che le statue fossero in restaurazione.  Non avrebbe mai potuto pensare ad una forma di ossequio così idiota. Se l’avessero fatto col leader dell’Arabia Saudita e dello Yemen, avrebbe potuto significare: ‘Sono talmente superiore che se ti dà fastidio te le tolgo’, come quando qualcuno viene ospite a casa tua e non mangia pesce, tu non gli cucini il pesce. Noi abbiamo presunto che a Rohani non piacesse il pesce”.

E infatti Rohani ha detto chiaro e tondo in conferenza stampa che la “copertura” non è avvenuta dietro sua richiesta ma per una spontanea iniziativa (che, comunque, dice di aver apprezzato) dei governanti italiani.  “È una questione giornalistica – ha minimizzato il presidente o iraniano -. Non ci sono stati contatti a questo proposito. Posso dire solo che gli italiani sono molto ospitali, cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti, e li ringrazio per questo”.

Chissà se i nostri governanti hanno obbedito alla richiesta di cui si era già parlato in novembre per la visita (poi annullata per la strage di Parigi): quella di non mettere vino in tavola durante i pranzi offerti agli ospiti. Forse su questa hanno resistito…

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