Sconcerto e preoccupazione per lo sgombero del Centro richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto: via anche bambini che studiano nella vicina scuola

“Chiediamo che non vengano trattati come bestiame”. E’ l’appello lanciato dal parroco di Santa Lucia, padre José Manuel Torres, che ospita l’inizio della marcia silenziosa (foto) per esprimere solidarietà agli ospiti del Cara (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Castelnuovo di Porto (Roma) che il Viminale ha deciso di chiudere dal 31 gennaio in base al decreto sicurezza.

Il centro è a pochi passi dalla scuola elementare, dove studiano alcuni bambini lì,  ”strappati all’improvviso dal percorso formativo e di integrazione che avevano iniziato”. ”Con la marcia pacifica vogliamo esprimere solidarietà a questi poveri ragazzi. Non sappiamo dove andranno a finire almeno 200 persone“, racconta il parroco messicano dei Servi di Gesù.

”Il Comune stava dando un segnale forte di accoglienza e integrazione che contrasta con l’idea generale di cacciare i migranti – afferma il religioso – Ci preoccupano molto gli effetti del decreto sicurezza su coloro che non hanno ottenuto lo status di rifugiati e hanno i permessi umanitari in scadenza. Dove andranno?”. Ci saranno anche gruppi parrocchiali, ragazzi delle scuole, volontari, associazioni del territorio, sindacalisti, anche per testimoniare vicinanza agli oltre cento lavoratori italiani (medici, psicologi, mediatori culturali e insegnanti) del Cara, gestito dalla cooperativa Auxilium, a rischio licenziamento.

Il 24 gennaio dalle 15 alle 18.30 ci sarà il presidio dei lavoratori davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, in via Molise a Roma, “per scongiurare la crisi sociale, che, oltre allo sradicamento degli ospiti, oramai integrati nel territorio, riguarda anche lavoratori e cittadini dell’area”.

“Era tutto programmato, il ministero ha dato ordine di trasferire 300 migranti. Il contratto di gestione, che è già stato prorogato cinque volte, scade il 31 gennaio” ha affermato all’AdnKronos il prefetto di Roma, Paola Basilone, spiegando che dunque “il centro andava chiuso e non c’era possibilità di continuare”. “Il piano di svuotamento del centro disposto dal ministero va nella direzione della conclusione del rapporto, prorogato ad aprile scorso, con la cooperativa Auxilium – ha concluso Basilone -. Non erano possibili ulteriori proroghe”.

SALVINI – Intanto, in diretta Facebook, il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha fatto sapere che “i migranti che erano nel centro di Castelnuovo di Porto, se ne hanno diritto, saranno trasferiti in altre strutture. Nessuno sarà lasciato per strada”. Poi la cinica battuta: “Certo, se chiedi asilo politico non puoi pretendere di andare a Cortina”.

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