Riforme costituzionali: il Senato approva anche l’art. 21. La Lega: “F. I. stampella della maggioranza”

grassoCaos in Senato dopo l’approvazione dell’articolo 21 del disegno di legge Boschi sulle modalità di elezione del Capo dello Stato. I sì sono stati 161, i no 3, gli astenuti 5. Lega, M5s, Forza Italia e Sel non hanno partecipato al voto. Si tratta di uno dei pilastri del ddl, su cui non c’era ancora accordo con la minoranza del Pd, che invece ha votato il testo. Divise le opposizioni: la Lega ha accusato Forza Italia di fare la “stampella” della maggioranza.

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L’Aula di Palazzo Madama ha approvato l’art.7 del ddl Boschi quello relativo ai titoli di ammissione dei componenti del Senato. Il governo ha superato anche i primi due voti segreti sull’art.10 circa il procedimento legislativo. In serata, è stato approvato l’intero articolo. Opposizioni in rivolta. Il capogruppo M5S Gianluca Castaldi ha attaccato il presidente del Senato Pietro Grasso dicendo: “Lei è come l’arbitro Moreno”. Ricordiamo che l’ecuadoregno Moreno ai Mondiali del 2002 in Corea e Giappone penalizzò l’Italia nella sfida a eliminazione diretta contro la Corea del Sud.

Un breve riassunto della giornata di Palazzo Madama. Via libera dell’Aula del Senato all’articolo 10 del ddl riforme, che modifica l’art. 70 della Costituzione in merito al procedimento legislativo affidato a Camera e Senato. Il sì all’articolo arriva con 165 voti favorevoli, 107 contrari e 5 astenuti. La maggioranza supera il secondo voto segreto sull’art.10, in merito all’emendamento Endrizzi a tutela delle minoranza linguistiche. L’Aula boccia l’emendamento con 154 no, uno in più rispetto al precedente scrutinio segreto. Tre gli astenuti, mentre i voti favorevoli (quelli delle opposizioni) salgono a 136. Ovvero,  5 in più rispetto al primo voto segreto.

Proteste leghiste. Le votazioni sono state interrotte dal leghista Raffaele Volpi il quale ha chiesto ironicamente se la maggioranza ora “è orgogliosa di come si stiano svolgendo le votazioni in Aula. Va bene così vero? Senza che nessuno disturbi o interferisca con i vostri lavori… “. Immediata la replica di Grasso: “Non si accettano provocazioni…”.

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