Riconosciuta (dopo 16 mesi!) la legittima difesa al benzinaio che sparò al rapinatore

Il giudice di Vicenza Stefano Furlani ha firmato il decreto di archiviazione dell’accusa di eccesso colposo di legittima difesa nei confronti di Graziano Stacchio (foto) , il benzinaio di Ponte di Nanto che il 3 febbraio 2015 uccise un rapinatore, Albano Cassol, ma non aveva nessuna colpa: si era difeso da un uomo che, in un tentativo di rapina con un complice, gli aveva puntato contro  un kalashnikov e lui aveva reagito sparandogli alle gambe. Ne era seguita la morte per emorragia.

Vicenza (PD), 14 marzo 2015. Matteo Salvini prende parte alla Festa della Sicurezza in Campo Marzio con Graziano Stacchio e Luca Zaia. Ph Ansa/Nicolo' Zangirolami Nella foto: Graziano Stacchio
Foto  Ansa di Nicolò Zangirolami

La richiesta di archiviazione, che riconosce a Stacchio la legittima difesa, era arrivata qualche settimana fa dal pubblico ministero Cristina Gava, che aveva aperto l’indagine all’indomani dell’assalto al negozio di oreficeria Luxo di Roberto Zancan, più volte  oggetto di assalti di malviventi, tanto che la commessa era sotto shock. Ma ci sono voluti ben 16 mesi per liberare Stacchio e suoi familiari da un incubo: questi sono i tempi della giustizia in Italia e non è detto che sempre vada bene a chi è dalla parte della ragione.

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