Renzi offre un contentino alla sinistra Pd sull’Italicum in cambio del Si al referendum. La risposta è No

Renzi_DirezionePd-3-722x491di LUCA DELLA MONICARenzi ha tentato nella riunione della Direzione del Pd di recuperare il Sì della sinistra Pd al referendum ammettendo finalmente che la riforma costituzionale fa un tutt’uno con la legge elettorale “Italicum” e lanciando perciò una blanda quanto tardiva (e perciò ingannevole) proposta di modifica di quest’ultima.

Proposta tardiva perché non ci sono ormai più i tempi per l’approvazione delle modifiche della legge elettorale prima del 4 dicembre, e proposta ingannevole perché consiste nella nomina di una commissione ristretta, comprendente un solo membro della sinistra, che dovrebbe avere il compito di  “prendere contatto con gli altri gruppi parlamentari per valutare i correttivi da apportare all’Italicum”, ma dopo che si sarà svolto il referendum.

CuperloUna elegante presa in giro, quella di Renzi, per bloccare il No al referendum annunciato nei loro interventi da Gianni Cuperlo e da Roberto Speranza, che hanno preso atto con soddisfazione della ammissione di Renzi che la legge elettorale Italicum (fatta, non a caso, per la nomina di una sola Camera elettiva, proprio come previsto dalla riforma costituzionale) è strettamente legata alla riforma che forma oggetto del referendum; ma, conoscendo la propensione di Renzi all’inganno, hanno detto che ciò non è sufficiente per cambiare opinione.

Pertanto la proposta di Renzi è stata approvata dall’assemblea senza alcun voto contrario, per il semplice motivo che la sinistra non ha partecipato al voto. Il presidente Orfini – l’uomo che fece sfiduciare il sindaco di Roma Ignazio Marino non in Consiglio comunale ma nello studio di un notaio – ha bluffato annunciando che la relazione di Renzi è stata “approvata all’unanimità”. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

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