RENZI: «Il 4 dicembre ho sbagliato il rigore. Posso non candidarmi a Palazzo Chigi»

“So che le elezioni non possono essere il secondo tempo dopo il referendum. Ho avuto la possibilità di tirare un rigore il 4 dicembre. Me l’hanno parato, anzi, l’ho tirato malissimo”. Sono parole del segretario del Pd Matteo Renzi in un’intervista al Corrriere della sera. Poi alla domanda se secondo lui si voterà a giugno risponde: “Se si fa il congresso del Pd, si va all’anno prossimo; altrimenti si fanno le primarie”. E si ricandiderà per tornare capo del governo? Risposta: “Il prossimo candidato a Palazzo Chigi potrei non essere io, potrebbe toccare a Gentiloni o Delrio”.  Segue un’ammissione: “So che che non posso più dettare la linea da solo”. M subito frena: “Sono il parafulmine di tutti”.

Più che parafulmine, continua continua a sentirsi un re, che nomina gli eredi. Inguaribile. Quanto ad ammissioni di colpa è ancora restìo: definisce il referendum sulla riforma costituzionale “un rigore parato, anzi tirato malissimo”. La verità è che il rigore non c’era e l’arbitro non avrebbe dovuto concederglielo. Ma forse farebbe meglio a parlare di autogol.

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