Renzi conferma le dimissioni: “Le presenterò a Mattarella subito dopo l’approvazione-lampo della legge di bilancio in Senato”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione del prossimo Consiglio Europeo, Roma, 27 giugno 2016 ANSA/FRANCESCO AMMENDOLA UFFICIO STAMPA QUIRINALE (Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica) +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Il Senato, obbedendo all’urgenza imposta dalla necessità di risolvere la crisi provocata dalla sconfitta di Renzi e del governo al referendum, ha approvato (senza modifiche) la legge di Bilancio con 166 sì, 70 no e 1 astenuto. Per cui la manovra è  legge. Dopo di che Renzi ha annunciato via twitter che alle 19 di oggi andrà a presentare le dimissioni del governo nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, subito dopo aver parlato alla Direzione del Pd.

Intanto la Corte Costituzionale, in una nota, spiega che l’udienza sulla legge elettorale Italicum non poteva essere convocata prima del 24 gennaio “senza privare le parti dei termini dei quali dispongono per legge, allo scopo di costituirsi in giudizio e presentare memorie”.

L’approvazione lampo della legge di bilancio al Senato non ha mancato di provocare malumori in Aula; ma i tempi della crisi, d’ora in poi, non dovrebbero essere rapidissimi, dopo la tensione che si è alzata ieri tra il presidente della Repubblica e il capo del governo sull’ipotesi di elezioni anticipate a breve.

Comunque Mattarella ha annullato tutti gli impegni dei prossimi giorni: domani niente prima della Scala a Milano, lunedì 12 niente intervento all’università di Bologna. Il capo dello Stato, in ogni caso, ritiene ‘inconcepibile’ che le elezioni siano convocate prima di approvare una legge elettorale omogenea per Camera e Senato, quindi con intervento del Parlamento dopo la decisione della Consulta sulla legge elettorale.

Renzi ha proposto al capo dello Stato  la seguente alternativa: un governo di “responsabilità nazionale” (quindi con la partecipazione delle opposizioni) e il voto a breve. Su questo è attesa la pronuncia della Direzione del Pd.

Nel Pd  tuttavia dovrà andare in scena prima o poi il chiarimento. Si deve decidere che cosa dire al capo dello Stato nelle consultazioni e il presidente del Consiglio dovrà chiarire le intenzioni sul futuro: governo, partito, voto, vita politica.

Ad agitare il confronto anche l’iniziativa dell’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che si dice ‘pronto a unire la sinistra fuori dal Pd‘ e invita Renzi a dialogare per una eventuale alleanza che lasci fuori gli ex del centrodestra, Alfano e Verdini.

Nelle opposizioni, il leader della Lega, Matteo Salvini, tende la mano al M5s sull’obiettivo comune di elezioni al più presto: “Alzino il telefono; su certi temi siamo d’accordo. Rinviare il voto è inconcepibile. Elezioni o in piazza”. Silvio Berlusconi , dopo una visita di controllo al cuore cui si è sottoposto con esito positivo al San Raffaele di Milano, ribadisce il no di Forza Italia al sostegno a qualsiasi governo: “Niente inciuci, il Pd ha la maggioranza, trovi le soluzione per governare”. Gli azzurri sono disponibili però a discutere sulla nuova legge elettorale.

Inoltre, le Province, sopravvissute al referendum, scrivono a Mattarella, per denunciare i ‘tagli insopportabili’ a causa dei quali sono “nell’impossibilità di predisporre i bilanci 2017, con pesanti ripercussioni sui cittadini”.

Intanto le Borse europee a metà giornata si confermano in rialzo con Milano +1,3% trainata dai bancari. Bene lo spread che resta sotto 160 punti. Dunque la catastrofe preconizzata dai fautori del Sì in caso di vittoria del No non c’è stata. Anzi, è accaduto l’esatto contrario: con il No le cose vanno molto meglio.

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