RAFFAELE CICCARELLI/ Calcio marcio: calendari algebrici e tanto caos. Catania da -12 a -9, Teramo “ripescato” in Lega Pro

ciccarellidi Raffaele Ciccarelli*/

Al termine di un’estate torrida come quella che abbiamo vissuto quest’anno, nel faticoso ritorno alla normalità un contributo fondamentale è dato dal ritrovare le consuete abitudini. Tra le tante anche quella del nostro vecchio calcio, ormai da tempo parte del nostro quotidiano. Nella ritualità che lo accompagna, la stesura dei calendari rappresenta il primo, fondamentale, passo: cominciamo a programmare le nostre giornate, il più delle volte cadenzandole proprio sulle partite della nostra squadra del cuore, con un calendario che tra campionato “spezzatino” e coppe assortite è diventato particolarmente affollato e caotico, restando, pur nella sua imperfezione, una certezza. Restava una certezza, però, e volutamente ho usato l’imperfetto: ormai è risaputo che, accanto alla decadenza politica e sociale che sta attraversando la nostra società, il “virus” ha colpito anche il nostro calcio, tra affarismo diffuso, corruzione, scommesse e oscenità varie, con una classe dirigente tanto obsoleta quanto visibilmente incapace, eppure ancorata alle sue poltrone.

L’algebra nei calendari di B e Lega Pro. Uno degli ultimi esempi, il più triste, forse, è dato dalla compilazione del calendario di Serie B e, di conseguenza, di quello della Lega Pro. Già il primo è stato compilato in vistoso ritardo, perdendo la sua comunanza con quello di Serie A, a causa dell’attesa per le sentenze sul calcio scommesse di cui si è persa la serie, lo stesso ci viene ora presentato con delle aberranti incognite, due buchi neri in cui sembra essersi persa la credibilità di tutto il sistema. Un sistema che i “padroni del vapore” non vogliono assolutamente risanare: quale occasione migliore per ridurre le squadre ad un più canonico (ma comunque esagerato) numero di venti? Invece no, pur di salvaguardare qualche incasso in più ci si contenta di partire “monchi”, con buona pace degli appassionati e dei tifosi, che vedono al solito accantonati i loro diritti. Questo per non  parlare della Lega Pro, il cui calendario presenta addirittura quattro incognite, andando quasi ad esaurire l’alfabeto delle stesse (accanto alle canoniche X e Y si sono aggiunte W e Z). Queste sei incognite non sono altro che l’espressione del fallimento dell’attuale classe dirigente calcistica, incapace di rinnovarsi e di salvaguardare quello che dovrebbe essere sacro, e cioè il calcio stesso. In un momento in cui il calcio di vertice pare dare segnali di ripresa, questa situazione aumenta la spaccatura con il calcio della base e aumenta i danni al sistema, dando l’impressione di nascondere i rifiuti sotto lo zerbino. Invece tutto il sistema è proprio dalla base che deve migliorare, perché è da lì che trae la sua linfa vitale per sopravvivere. Quelle brutte incognite presenti nei calendari sono solo figlie di un’equazione sbagliata di cui non c’è soluzione.

La triste attualità. Intanto, la giustizia sportiva registra in queste ore un altro capitolo poco edificante: la Corte d’Appello federale della Figc accoglie parzialmente il ricorso del Catania relativo alla sentenza sugli illeciti sportivi commessi dagli etnei riducendo da -12 a -9 i punti di penalizzazione da scontare nella stagione calcistica entrante in Lega Pro. Catania insoddisfatto: presenterà un nuovo ricorso. Il presidente Pulvirenti, invece, avendo dignitosamente rinunciato al ricorso, resta inibito per 5 anni. Mentre il Teramo, accusato per la combine col Savona che valse la promozione illecita in B, evita la retrocessione in Serie D comminata in primo grado, e ripartirà dalla Lega Pro, con un -6 di penalizzazione. Quale lettera algebrica andrà a rimpiazzare nel calendario il club abruzzese? Quando finirà tutto questo?

*Storico dello sport

Commenta per primo

Lascia un commento