Raccontò quel delitto in un romanzo: condannato

Condanna a 25 anni e 6 mesi per Daniele Ughetto Pianpaschet, l’uomo accusato di avere ucciso una prostituta nigeriana e di avere raccontato l’omicidio in un manoscritto poi trovato nella sua abitazione. In primo grado, nel 2014, l’imputato era stato assolto. La sentenza è della corte d’assise d’appello di Torino.

Il corpo della vittima, Anthonia Egbuna, nigeriana, trafitto da alcune coltellate, venne ritrovato nelle acque del Po a San Mauro Torinese nel febbraio del 2012. Gli inquirenti ritengono che il delitto sia stato compiuto nel novembre precedente. Con la donna, Pianpaschet aveva avuto una relazione sentimentale e nel corso dei processi ha sempre detto che continuava ad essere legato da una grande amicizia, affermando di essere innocente. Il procuratore generale Antonio Malagnino ha detto, durante la requisitoria, che ha ucciso per gelosia.
“Giustizia è fatta”, ha commentato il magistrato subito dopo la lettura della sentenza. In seguito, intrattenendosi con gli avvocati difensori dell’imputato, ha spiegato che a suo avviso “non si può credere alle troppe coincidenze di questa storia, compresa quella del romanzo”.

“Non ci sono ragioni per incarcerare subito il mio cliente”. Lo ha detto, uscendo dal palazzo di giustizia di Torino, Stefano Tizzani, legale di Daniele Ughetto Piampaschet. “La decisione – ha spiegato l’avvocato – spetta al procuratore generale che deve valutarne l’eventuale pericolosità sociale o di inquinamento probatorio o il pericolo di fuga. In quest’anno che il mio cliente ha vissuto libero è stato dimostrato che non sussiste alcuna di queste possibilità”. Sulla sentenza, Tizzani si limita a dire che “presenteremo ricorso in Cassazione perché Ughetto Piampaschet continua a professarsi innocente, ma dobbiamo leggere con attenzione le motivazioni della sentenza”.

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