Provocano una dura reazione della Francia le accuse di Di Maio a Macron sulle migrazioni africane. La nostra ambasciatrice convocata al Quai d’Orsay

Diventa causa di crisi diplomatica tra Italia e Francia  l’attacco del ministro Di Maio al governo di Emmanuel Macron e sulla sua politica verso i paesi africani, accusata di provocare alcuni flussi migratori lavandosene poi le mani. La reazione di Parigi non è tardata ad arrivare, con la convocazione della ambasciatrice italiana, Teresa Castaldo (foto), al Quai d’Orsay, cioè dal ministero degli Esteri francese . Bisogna “decolonizzare l’Africa” e anche l’Ue “deve occuparsi di questo tema”, insiste ancora Di Maio. Il quale non può dimenticare – quando parla ai microfoni degli intervistatori – di essere, oltre che il capo politico del M5s, anche e soprattutto vicepresidente del Consiglio, ruolo istituzionale che deve obbedire a certe regole nei rapporti internazionali.

Ma lui insiste:  “Guardiamo anche le cause, non solo gli effetti dell’emigrazione. Ci sono autorevoli economisti di tutto il mondo che ne parlano, noi abbiamo solo acceso il faro su una verità. Io non credo che sia un caso diplomatico, io credo che sia tutto vero. La Francia è uno di quei Paesi che, stampando la moneta per 14 Stati, impediscono lo sviluppo e contribuiscono alla partenza dei profughi. Se l’Europa in questo momento vuole avere un po’ di coraggio, deve avere la forza di affrontare il tema della decolonizzazione. Noi abbiamo acceso un faro di verità”.

A dargli man forte hanno contribuito prima Alessandro Di Battista – purtroppo ritornato già dal Sud America e fiondatosi domenica negli studi di Fabio Fazio su Rai1 –  e poi Paola Meloni, che ha ripetuto le stesse cose (rivendicandone la primogenitura), nella trasmissione di Giletti “Non è l’Arena” su La7.

“Le dichiarazioni da parte di un’alta autorità italiana sono ostili e senza motivo, visto il partenariato della Francia e dell’Italia in seno all’Unione europea. Vanno lette in un contesto di politica interna italiana”: è quanto affermano fonti diplomatiche francesi interpellate dall’ANSA a Parigi.

Il commissario agli Affari economici Ue Pierre Moscovici dice: “Alcune dichiarazioni vengono fatte per uso nazionale, somigliano a provocazioni, perché il contenuto è vuoto o irresponsabile, per cui è preferibile evitare di cedere alla provocazione. La qualità delle relazioni tra la Francia e l’Italia è importante. Mi auguro che si possa presto superare questa fase conflittuale che trovo negativa e priva di senso. Le provocazioni di solito squalificano chi le fa”.

Commenta per primo

Lascia un commento