Tre avvisi di garanzia per l’esplosione dell’autocisterna carica di gas nella stazione di servizio sulla Salaria

Tre avvisi di garanzia per omicidio colposo sono stati emessi dalla Procura di Rieti per il disastro avvenuto nella stazione di servizio sulla Salaria per l’esplosione del serbatoio di una autocisterna mentre riforniva di gas l’impianto del distributore: sono stati inviati al titolare della stazione di servizio, ad un addetto alla stessa, e al conducente dell’autocisterna.

L’ESPLOSIONE E LE VITTIME – – Prima le fiamme, poi il boato e l’esplosione: Il serbatoio dell’autocisterna parte come un missile, attraversa la strada e finisce a 200 metri di distanza. Le fiamme e i detriti travolgono soccorritori e passanti. Per due di loro, un vigile del fuoco e un uomo che si trovava a passare sulla Salaria, non c’è nulla da fare. Per altri 18, invece, parte la corsa negli ospedali tra Roma e Rieti. Sono feriti, ma nessuno, per fortuna, rischia la vita. Sono quasi tutti soccorritori, operatori del 118 o vigili del fuoco, che erano intervenuti per mettere in sicurezza quel distributore di benzina che in qualche minuto si è trasformato in una bomba a cielo aperto

Mappa della zona in cui è avvenuta l’esplosione e ricostruzione grafica della sciagura (Ansa)

È da poco passata l’ora di pranzo quando un’autocisterna ferma ad un distributore sulla via Salaria, all’altezza del comune di Fara Sabina, nel Reatino, viene avvolta dalle fiamme, probabilmente propagatesi durante le operazioni di travaso del gas gpl. L’allarme scatta quasi immediatamente e sul posto intervengono i vigili del fuoco.

I primi ad arrivare sono quelli della squadra di Monte Libretti, ai quali si aggiunge il collega Stefano Colasanti, solo di passaggio nel tragitto che l’avrebbe dovuto portare a Monterotondo, a nord di Roma, per far revisionare un mezzo dei pompieri. Vede la situazione d’emergenza e si ferma per dare aiuto. I suoi colleghi provano a domare le fiamme, ma un’esplosione li travolge e li scaraventa a decine di metri di distanza. Per Colasanti non c’è niente da fare, mentre 7 vigili del fuoco restano feriti, insieme con altre 11 persone, tra cui alcuni operatori del 118. Verrà riconosciuto dal fratello, agente di polizia, quando arriva sul posto con il questore di Rieti, per il quale svolge servizio di accompagnamento. Solo molte ore più tardi verrà identificata anche  la seconda vittima: è Andrea Maggi, 38 anni, di Montelibretti (Roma); la sua auto, una Opel Corsa, si  trovava nei pressi dell’area di servizio quando è avvenuta la terribile esplosione.

Le fiamme, raccontano gli inquirenti, hanno oltrepassato la Salaria propagandosi per un centinaio di metri, a due passi dalle case. E proprio lì è stato trovato il cadavere della seconda vittima dell’esplosione. Da capire ancora se l’uomo – che in serata non era stato ancora identificato – si trovasse già in quell’area o se sia stato sbalzato dall’onda d’urto del boato. Quello che resta sulla Salaria, al buio e illuminata solo dalle fotocellule dei soccorritori, sono le carcasse distrutte e carbonizzate dell’autocisterna e di un’autopompa dei vigili del fuoco. “È stato terribile – raccontano i residenti delle abitazioni a ridosso della strada -. Abbiamo sentito un boato fortissimo, pensavamo fosse il terremoto”. (Ansa)

IL CORDOGLIO DI MATTARELLA E CONTE

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno espresso, in due distinti messaggi, il cordoglio del paese per le due vittime dell’esplosione e hanno formulato gli auguri di guarigione ai feriti.

Mattarella ha inviato anche un messaggio al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, esprimndo vicinanza e solidarietà per la morte del pompiere Stefano Colasanti.

*Nel grafico Ansa una ricostruzione della tragedia

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