PIANTO GRECO/ Nella bolgia di Atene, il Milan saluta l’Europa League. A Roma ultras Eintracht scatenati per la sfida con la Lazio: scontri e fermi. Atalantini gemellati coi tedeschi

di FABIO CAMILLACCI/ L’Uefa pare essersi vendicata col Milan: alla Federazione Europea del calcio evidentemente non è andata giù la riabilitazione dei rossoneri da parte del Tribunale arbitrale dello sport di Losanna in tema di violazione del financial fair-play. Una decisione, quella del Tas, che in estate ribaltò l’esclusione milanista dalle Coppe decisa dalla stessa Uefa. Almeno così è se vi pare, alla luce dell’arbitraggio del signor Benoit Bastien, 35enne fischietto francese. Ma, a parte l’arbitro e l’ambiente di Atene come sempre caldissimo, va detto che il Milan si è letteralmente suicidato. Per passare da seconda del girone alle spalle del Betis Siviglia, alla squadra rossonera sarebbe stato sufficiente perdere con un gol di scarto. La compagine di Gattuso è stata capace di perdere 3-1 contro Olympiacos, dopo che il primo tempo si era chiuso a porte inviolate. Qualificazione ai sedicesimi gettata alle ortiche nell’ultima folle mezzora nella quale Reina e compagni sono capaci di beccare tre reti, tra cui un rigore inesistente. Non basta nemmeno il gol di Zapata che accorcia momentaneamente le distanze. La verità è che in terra ellenica, spesso, le tradizioni vengono rispettate. Il Milan in Grecia nella sua storia non ha mai vinto, se non nelle finalissime. Tradizione rispettata e condita dall’eliminazione abbastanza clamorsa alla luce di un raggruppamento sicuramente alla portata del Milan. E così, come Napoli e Inter, il Milan esce per la differenza reti. Una squadra veramente mediocre quella rossonera, e stasera lo ha confermato (nella foto: la disperazione di Cutrone al termine della gara).

Leonardo furioso, straparla. Il dirigente rossonero è scatenato davanti ai compiacenti giornalisti di Sky Sport. Il trasformista brasiliano critica giustamente l’arbitraggio lamentando anche un errore nell’episodio che favorisce l’1-0 greco. Secondo lui, infatti, la battuta del corner sarebbe avvenuta dopo un tocco precedente e dice: “Lì è fallo di mano, come prima l’ha fischiato anche a noi a Calhanoglu. E poi rigore inesistente, completamente inventato!”. Ma Leo brasileiro si supera quando si lamenta addirittura dell’ambiente, scoprendo l’acqua calda. Leonardo dovrebbe sapere che quando si va a giocare in Grecia o in Turchia è così da sempre. E invece lamentandosi ancora dichiara: “C’era un rumore che dava molto fastidio e l’arbitro doveva fermare la partita per chiedere di smettere. Questa eliminazione è ingiusta”. Caro Leonardo, se vuole fare uno sport in cui si gioca in silenzio, si dia al tennis. Veramente assurdo lamentarsi di certe cose che fanno parte del calcio. In tema di dichiarazioni post-partita, Gattuso dà una lezione di stile e sincerità al direttore generale: “Sono incazzato nero, regalata la partita all’Olympiacos. Noi siamo più forti, ma abbiamo regalato la partita all’Olympiacos. L’arbitro? Pensiamo ai nostri errori e non agli episodi. Ripeto, sono incazzato nero, bisogna capire che il Milan ha milioni di tifosi. Sugli episodi possiamo discutere, ma quando crei 7-8 palle gol e alla prima difficoltà inizi a commettere errori in serie, è giusto che vai fuori. Abbiamo regalato la partita all’Olympiacos. Prima di pensare all’arbitro, alla trombetta, al pubblico, ai palloni buttati in campo, guardiamo a noi…”. Bravo “Ringhio”, sempre sincero e obiettivo.

Follia a Roma. Lazio-Eintracht di Francoforte finisce 2-1 per i tedeschi. Sconfitta indolore per i biancocelesti già qualificati. A fare notizia purtroppo è la violenza ultras. Alta tensione e scontri, fermati 5 tedeschi. Sono circa novemila i supporters arrivati dalla Germania. Lancio di petardi e danni a un locale già mercoledi sera. Nel pomeriggio di giovedi poi nuove tensioni in centro soprattutto tra Campo de’ Fiori e il Colosseo; anche in via Veneto. Allo stadio ancora problemi creati dagli ultrà ospiti, con l’aiuto dei tifosi dell’Atalanta, gemellati. Denunciati due bergamaschi. Pazzesco. Già in occasione della partita di Francoforte del 4 ottobre scorso si erano registrati scontri tra tifosi, al punto che il presidente dell’Eintracht aveva avvertito i tifosi in vista della trasferta romana: “Restate a casa, a Roma c’è un gruppo di estremisti, sono crudeli e difficili da gestire”. La tensione è cresciuta a poche ore dalla partita in piazzale Flaminio dove un gruppo di tifosi tedeschi diretti verso l’Olimpico ha lanciato altri petardi. Pronto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno fatto sgomberare la piazza. Piazzale Flaminio e non solo.

Il comunicato della Questura. Nella nota si legge: “Un cospicuo gruppo di tifosi ospiti, disattendendo le indicazioni fornite, da piazzale delle Canestre e dal centro città si sono diretti a piedi verso lo stadio Olimpico. Arrivati all’altezza di ponte della musica, dove era presente uno sbarramento delle forze dell’ordine per indirizzarli verso il settore sud a loro riservato, hanno cercato di forzare il blocco verso ponte Duca d’Aosta e non hanno desistito nonostante i vari tentativi di dissuasione a cui hanno concorso il servizio di steward tedeschi. Dopo un serrato lancio di fumogeni e petardi verso le forze dell’ordine è stato necessario intervenire per riuscire a indirizzarli verso ponte della musica, al fine di evitare un possibile contatto con i tifosi della Lazio. Durante questa fase sono stati fermati cinque tifosi e successivamente condotti presso gli uffici della Digos dove verrà valutata la loro posizione”. Di sera poi ulteriori problemi creati dai tifosi ospiti prima di entrare all’Olimpico e anche dentro l’impianto durante il match. Ma perchè certi ultras stranieri a casa loro fanno i santarellini e appena vengono in Italia si scatenano? Perchè sanno che in Italia nessuno li tocca e li punisce. Al contrario di quanto accade per i nostri connazionali in occasione di trasferte all’estero. Sic.

Commenta per primo

Lascia un commento