PERISCOPIO/ Tra corruzione (persino nel tennis) e propaganda (sugli statali) su un teatro di terrore

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA – 

Mi godevo in tv una partita di tennis a Melbourne piacevolmente sorpreso dalla prestazione di un giovane indiano che non conoscevo e non avevo mai visto giocare. Eppure con evidente minore classe dell’avversario numero 6/7del circuito mondiale ha fatto una gran bella figura. E’ bello vedere emergere un giovane di qualità, in ogni campo, anche perché è facile intuire la fatica, gli allenamenti, la preparazione della mente e del corpo senza i quali non si raggiungono quei livelli. A maggior ragione mi ha sorpreso, anzi scandalizzato, la notizia di una prolungata corruzione nel mondo del tennis costruita con l’intesa truffaldina tra alcuni campioni che si vendevano i risultati per favorire scommesse imprevedibili e di risultati esorbitanti alle giocate e alle scommesse così di casa a Londra. E’ l’orribile marchingegno truffaldino utilizzato per anni nel mondo del calcio e che conosciamo bene in Italia, anche per le partite del calcio minore.

Corruzione e voglia di facili guadagni non risparmiano nessuno e si aggiungono ai gravi problemi delle nostre società fragili e malate. Ennio Flaiano diceva che “la situazione è grave ma non seria”con il suo umorismo amaro. Craxi del resto alla conferenza stampa di fine anno sulla situazione italiana ai tempi del centrosinistra usava la formula “la barca va” mentre i democristiani si compiacevano in modo discreto e riservato della loro insostituibilità. Toni e affermazioni ovviamente discutibili che mai travalicavano però la decenza e il carattere dialogico del confronto.

Ci pare purtroppo in crisi proprio la capacità di dialogare, come caratteristica negativa di questa fase della vita politica, con conseguenze non certo positive per il Paese e per gli stessi rapporti tra l’Italia e l’Unione europea. Lo si è visto clamorosamente nello scambio”irato” tra  Juncker e Renzi che peraltro procede senza che siano ovviamente sufficienti i  modi cortesi del ministro Gentiloni e della ministra europea degli esteri Mogherini a rasserenare il clima.

Superfluo richiamare l’aggravarsi, se possibile, delle atrocità dell’Isis con la carneficina in Siria di centinaia di persone sgozzate e la cattura casa per casa di altre centinaia di abitanti fatti prigionieri e sul cui destino è impossibile fare previsioni. Si complica al tempo stesso sempre più la situazione in Libia. Il governo di unità nazionale nonostante l’accordo di Roma resta sulla carta e le varie fazioni e tribù non riescono a mettersi d’accordo. I miliziani jihaidisti occupano il litorale prospiciente le coste italiane e il nostro governo  rimane impantanato sul da fare.  La confusione è evidente e rischiosa perché sono in gioco vite umane e ulteriori ondate di sbarchi.

Sembra invece prevalere la tendenza a buttare tutto in propaganda,  quasi una pubblicità superficiale per salvare capra e cavoli. Non certo l’anima. Che dovrebbe sempre e comunque avere a fondamento scelte esigenti e condivise al massimo. Si gioca purtroppo sull’effimero e sulle sparate ad effetto, come da ultimo quella sul pubblico impiego: sempre puntando sull’effetto televisivo si annuncia il licenziamento in tronco per tutti i disonesti che non timbrano il cartellino o si recano al supermercato o alle sale giochi invece di svolgere il proprio lavoro. Anche la Camusso  e il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Brunetta, hanno irriso il provvedimento sostenendo che è già possibile licenziare i fannulloni e gli imbroglioni senza fare campagne di propaganda elettorale e colpi  di teatro. Ci pare un clima preoccupante sotto ogni punto di vista mentre incombono le elezioni amministrative ed il referendum.

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