PERISCOPIO/ Se Mentana prende le distanze dai suoi giornalisti di punta

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA – Fa un certo effetto se un super direttore come Enrico Mentana prende le distanze da alcuni suoi giornalisti di punta dopo aver affidato ad un leghista (già direttore di radio Padania e vice direttore Rai) una rubrica un po’ sgangherata in prima serata. Si cerca forse un pluralismo accentuato ed esasperato, mentre il direttore si riserva ogni sera i bocconi più prelibati con la conduzione serale del Tg principe, preceduto da un “pistolotto” dello stesso conduttore-direttore   con l’intento  di spiegare al pubblico le ragioni delle scelte e la selezione degli avvenimenti ancora prima della elencazione dei titoli (a loro volta non canonici) che seguono l’interruzione della pubblicità. Uno schema plausibile, impersonato da Enrico Mentana non senza successo, visti gli ascolti.

L’originalità evidentemente premia a fronte di altri Tg – specie quelli Rai – imbalsamati e quasi sempre troppo ufficiali e persino paludati. Sorprende allora che attraverso una intervista a Il Fatto quotidiano Mentana abbia indirizzato pubblicamente delle critiche ai suoi giornalisti di  richiamo – Floris, Gruber e Formigli – per aver fatto trasparire (ma poi nemmeno tanto) propensioni per il No al referendum. Molto singolare per un super direttore che conduce in video anche speciali di ogni tipo, compreso quello molto interessante tra il professor Zagrebelsky e il presidente-segretario Renzi. Quasi un evento, ripreso anche da Scalfari, che ha originato una rubrica quotidiana su La Repubblica. Fino adesso l’iniziativa più interessante di questa infinita campagna referendaria, che ci allieterà fino al 4 dicembre.

Tentiamo una qualche spiegazione?  Mentana potrebbe temere l’ostracismo di Palazzo Chigi, che si è  manifestato nel rifiuto, poi superato, da parte della ministra riformatrice, la quale fino all’ultimo ha messo in dubbio la partecipazione al confronto con Salvini a Otto mezzo di Lilli Gruber. Evidentemente Renzi è sempre più nervoso, lo si è visto anche alla Direzione Pd, ed è evidente che preferirebbe avere interlocutori addomesticati tipo Giletti. In ogni caso Mentana col suo fiuto ha compreso bene la situazione e, tramite l’intervista, ha voluto inviare un chiaro segnale a tutta la redazione: non accrescete difficoltà e problemi, siamo in tempi davvero difficili; e lo stesso nostro editore è alle prese con una impegnativa avventura al Corriere della sera.

Commenta per primo

Lascia un commento