PERISCOPIO/ Se la Rai perde i pezzi, ecco quelli di ricambio

di GIOVANNI PEREZ – “Credere, obbedire, combattere”:  non è la patria che chiama, ma è, a quanto pare, il motto del direttore generale della Rai. Che importa se, poi, la Rai perde dei pezzi per strada come l´ultimo: Milena Gabanelli. La giornalista, già conduttrice di “Reporter”, avrebbe osato uscire dal coro degli osannanti a Renzi, proni come i mussulmani durate la preghiera in moschea.

Comunque è una perdita, quella della Gabanelli, alla quale si può rimediare facilmente, come avrebbe spiegato Orfeo: basta comperare negli Usa, possibilmente a poco prezzo,  qualche vecchia serie di fiction. Sembra infatti che gli italiani (stando ai rilevamenti di comodo della Rai) si siano appassionati al genere horror. E se questo non fosse sufficiente – avrebbe spiegato Orfeo – si potrebbe mandare in onda qualche programma tipo “Stasera a casa mia”: nessun italiano, intontito da una serie di battute idiote, ipnotizzato da fasci di luce accecanti e dalle piroette sul tipo della pubblicità della Tim, potrebbe resistere al fascino  della tv di Stato.

Ciò che sembra importare, infatti, ai dirigenti Rai, è molto semplice: che i telespettatori sopportino, senza fiatare, le continua invasioni di campo pubblicitarie e che nel corso dei telegiornali apprezzino la costante presenza di un Renzi che scende dal suo treno in sperdute stazioni della Sicilia davanti a folle osannanti o dalla scaletta di qualche aereo diretto a discettare davanti ad una folla di studenti americani, sulla bontà delle sue iniziative legislative che hanno portato all’assunzione a tempo determinato di alcune migliaia di giovani, ma che tace, ovviamente, sul contemporaneo licenziamento, o la messa in cassa integrazione, di altre migliaia di lavoratori a tempo indeterminato di grosse aziende.

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