PERISCOPIO/ Ricette italiane alla Casa Bianca

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA – Da tempo la società dello spettacolo e delle multinazionali ha invaso la politica. C’è quantomeno una forte contaminazione reciproca che richiederebbe nell’opinione pubblica uno spirito critico ben più agguerrito. Anche lo sbandieramento televisivo della manovra che ha fatto in diretta tv il presidente del Consiglio andrebbe letta con questo spirito e con questa consapevolezza.

Non solo perché “verba volant” ma perché servono gli “scripta”, i testi scritti corredati dai numeri e dalle cifre che sole danno misura concreta alle buone intenzioni. Forse non bastano le pur efficaci comunicazioni del presidente, generosamente attrezzato di bellurie tecnologiche, di scritte elettroniche accattivanti che hanno trasformato da tempo la sala stampa di palazzo Chigi in uno studio televisivo. Pur con gli aspetti positivi che non mancano, la manovra è anche ricca di aspetti problematici e di non facile realizzazione. Prevale in ogni caso l’enfasi per il cambiamento positivo accompagnato dal colpo ad effetto: l’annuncio della chiusura di Equitalia, per la illusoria felicità di milioni di italiani.

Ma che sarà del retrogusto, oltre il momentaneo sollievo, riferito alla condizione pazzesca dell’evasione che cresce anche per aver innalzato a 3.000 euro il tetto delle operazioni in contanti? E il rientro dei capitali dall’estero non facilita lo sviluppo della legalità dando una mano di incoraggiamento a faccendieri e truffatori. E che dire del lavoro nero e dei milioni di voucher?

Certamente il fabbisogno di risorse è enorme ma il problema della legalità, della lotta al crimine e alla corruzione dovrebbero pur essere obbiettivi primari. Come la flessibilità, i migranti e la crescita. Certamente la manovra contiene altre cose interessanti: grande impegno a favore delle imprese, del rinnovamento tecnologico e della digitalizzazione: tutti elementi che dovrebbero innescare maggior sviluppo e, si spera, contribuire a una ripresa dell’occupazione.

Resta però il sospetto che la grancassa avviata fin dalla presentazione in assenza della stesura dei testi, possa nascondere anche l’intento propagandistico ed elettorale in vista del voto referendario. L’appuntamento del 4 dicembre sembra del resto assorbire ogni altra questione. Non a caso la discussione parlamentare della manovra finirà per coincidere con gli ultimi giorni di campagna elettorale. Renzi e famiglia, accompagnati da illustri invitati, celebrano la sua missione di rottamatore-innovatore della nuova Italia con uno splendido banchetto alla Casa Bianca allo scadere del mandato di Obama, mentre proseguono le ultime puntate del volgare, insopportabile e vergognoso confronto tra Trump e la Clinton. Su un altro piano noi italiani possiamo essere orgogliosi anche di uno straordinario testimone: il commendatore Giovanni Rana che sponsorizza sui teleschermi Usa i suoi famosi tortellini in una nuova versione multicolore. L’operazione va a gonfie vele e il simpatico americano di Giovanni Rana non è peggiore dell’inglese di Matteo Renzi. Come nelle tante trasmissioni di cucina, che imperversano su tutte le nostre reti televisive, la presentazione di ricette e pietanze italiane, vecchie e nuove, sono di solito ben accolte e raggiungono notevole successo. Anche alla Casa Bianca.

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