PENSIONI. Gli italiani ne godono in media per un periodo inferiore a quelli degli altri paesi europei. Lo slittamento a 67 anni aggraverebbe la situazione

Una proroga dell’Ape social al 2019 ed un allargamento delle categorie previste con l’aggiunta di lavoratori agricoli, marittimi pescatori e siderurgici, “un’apertura” con una proposta sulle pensioni future, quelle dei più giovani e l’equiparazione tra pubblico e privato della fiscalità per la previdenza integrativa. Sono queste, secondo fonti vicine al ministero dell’Economia, gli elementi che il governo dovrebbe proporre nella trattativa con i sindacati sulle pensioni e sul piano di allungamento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019. Elementi già in parte emersi nei giorni scorsi e che indicherebbero un margine stretto per la trattativa. Come è noto, infatti, le richieste dei sindacati comprendevano interventi più ampi. Una proroga dell’Ape social al 2019 ed un allargamento era stato proposto nei giorni scorsi dal Pd con tre emendamenti alla manovra e prevedeva tra l’altro di estendere la platea a chi, avendo maturato almeno 30 anni di contribuzione, si trova in stato di disoccupazione senza indennità da almeno 3 mesi, a seguito di licenziamento, a prescindere dal tipo di rapporto di lavoro.

Ma gli italiani – pur godendo di buona salute e di un’ottima aspettativa di vita – di fronte allo slittamento di 3 anni del momento di andare in pensione rispetto alla media europea, finiscono per godere, mediamente, del trattamento pensionistico per una durata di tempo ancora inferiore rispetto agli altri paesi Ue: attualmente, infatti, gli uomini italiani percepiscono l’assegno pensionistico per una media di 16 anni e 4 mesi, 2 anni e 5 mesi in meno rispetto alla media europea, le donne per 21 anni e 7 mesi, 1 anno e 7 mesi in meno rispetto alla media europea.

Siamo praticamente all’ultimo posto tra le economie più avanzate della Ue e parecchio indietro il generale nella classifica della Ue. A stilare la fotografia è la Uil alla vigilia del doppio incontro sul governo sulle pensioni: un’occasione per ribadire la contrarietà del sindacato all’ adeguamento automatico alle aspettative di vita. “Non c’è nessun motivo di aumentare l’età pensionabile in modo generalizzato, continuando a fare parti uguali tra diseguali”, ribadisce il segretario confederale Domenico Proietti.

GODIMENTO DELLA PENSIONE NEI PAESI EUROPEI

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