Pena ridotta a 20 anni a Salvatore Parolisi per l’uccisione della moglie Melania Rea

salvatore-parolisi-e-melania-rea_349959Ridotta a 20 anni di reclusione la pena a Salvatore Parolisi per l’omicidio della moglie Melania Rea dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia, che ha ricalcolato in attuazione di una decisione della Corte di Cassazione. Per l’ex caporalmaggiore, già condannato a 30 anni con l’abbreviato, i giudici hanno escluso l’aggravante della crudeltàma non gli hanno concesso le attenuanti. “Melania ha avuto giustizia ma purtroppo nessuno ce la ridarà”: commenta il fratello Michele. La difesa di Parolisi aveva chiesto addirittura un doppio sconto di pena: in particolare i legali, gli avvocati Nicodemo Gentile e Valter Biscotti, avevano sollecitato l’esclusione dell’aggravante della crudeltà e la concessione delle attenuanti generiche. “Abbiamo sollecitato – ha spiegato l’avvocato Gentile – il minimo edittale. Una pena giusta, equa”. Secondo i difensori dell’ex caporalmaggiore “c’erani anche gli elementi per concedergli le attenuanti generiche come il fatto che sia un giovane, incensurato e militare irreprensibile”.

Parolisi – che ha scelto di non essere presente oggi davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia – ha appreso nella cella del carcere di Teramo la modifica della condanna. I suoi difensori hanno commentato:  “Non sono state concesse le attenuanti generiche e ora  dovremo valutare per quali motivi la Corte lo abbia fatto. Attendiamo le motivazioni e faremo le nostre scelte (la decisione può essere impugnata in Cassazione – ndr). C’ è stata comunque la riduzione che ci aspettavamo per l’aggravante della crudeltà”. Per l’avvocato Biscotti “quello della Corte d’assise d’appello di Perugia è stato di fatto un calcolo obbligato. Questo processo – ha detto ancora – è stato un processo sempre pieno di ombre e di dubbi che rimangono ancora. Appena lo potremo fare ricorreremo alla Corte di Strasburgo per ottenere il riconoscimento che Parolisi non ha avuto un processo giusto. Quando lo vedremo in cella – ha concluso l’avvocato Biscotti – gli diremo che la battaglia processuale va avanti”.

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