PD e dintorni: “Io chiamo, tu non chiami, noi chiamiamo e dichiariamo”

Giornata di dichiarazioni, interviste, telefonate e dichiarazioni sulle telefonate e controdichiarazioni sulle interviste nel Pd e sul Pd alla vigilia dell’Assemblea nazionale di domenica di quel partito. Eccovene una carrellata.

Ministro Graziano Delrio (frasi carpite mentre confabula con altro esponente Pd in un convegno): “Matteo non ha fatto neanche una telefonata per evitare la rottura, cazzo. Si è litigato di brutto… E sarà come la rottura della diga in California, l’acqua non la governi più”.

(Dichiarazione riparatrice dopo la diffusione del “fuori onda” sui siti web) “L’intervista di Renzi al Corriere della sera con l’appello per evitare la scissione toglie alibi a chi minaccia la scissione. Ora la responsabilità e degli altri”.

Michele Emiliano: “Visto che Renzi non chiama nessuno per evitare la scissione adesso provo a chiamarlo io. Spero mi risponda e che si possa concordare in amicizia una soluzione che stia bene a tutti”. “Gli dirò che con la conferenza programmatica e l’impegno a fare insieme la campagna elettorale delle amministrative si possono fare le primarie in armonia a fine settembre. E se Renzi mi dirà sì io non parteciperò ad alcuna operazione di scissione”.

Gianni Cuperlo (ondivago esponente della sinistra Pd) : “L’intervista di Renzi? E’ positivo l’ appello a stare uniti, ma un gruppo dirigente non si parla dalle colonne dei giornali. Non è un’intervista che può sciogliere il nodo. Ci vuole umiltà. Un gruppo dirigente si incontra, anche senza le telecamere, senza streaming, per dirsi le cose più aspre in faccia e valutare poi come proseguire. Spero che Renzi capisca che è necessario un passo indietro, farsi da parte”.

Giuliano Pisapia (ex sindaco di Milano e promotore di “Campo Progressista”. Parla da Londra, prima della presentazione al King’s College, di fronte a una platea di studenti italiani, del film ‘Il sindaco professore’, dedicato a Renato Zangheri, storico sindaco Pci di Bologna dal 70 all’83) .  “Una scissione nel Pd sarebbe non solo un peccato, non solo una sconfitta, ma una sciagura per il Paese. Bisogna che tutti facciano un passo indietro per poi farne due in avanti”.

Andrea Orlando (corrente dei “Giovani turchi” del Pd e ministro della Giustizia) : “La scissione nel Pd sarebbe una propettiva sciagurata contro la quale personalmente lavorerò fino all’ultimo minuto. Ognuno di noi può dare un contributo per evitare la scissione. La mia candidatura alla segreteria del Pd? Non è una idea su cui al momento sono concentrato, ma se fossi certo che questo passo potrebbe evitare la scissione lo avrei già fatto”.

Nichi Vendola (parlando al congresso fondativi di Sinistra Italiana): “Qui nasce una sinistra che non vuole più travestirsi da destra e che vuole fare della lotta contro la disuguaglianza il proprio orizzonte, la propria bandiera. Troppe volte la sinistra fa la sinistra solo in campagna elettorale e una volta al potere attua le politiche della destra, come ha fatto Renzi. Noi siamo la sinistra alternativa. Le porte devono essere innanzitutto aperte alla società”.

Michele Emiliano (presidente della Regione Puglia, possibile candidato alla segreteria del Pd per la sinistra): “Visto che Renzi non chiama nessuno per evitare la scissione, adesso provo a chiamarlo io. Spero che mi risponda e che si possa concordare in amicizia una soluzione che stia bene a tutti. Gli dirò che con la conferenza programmatica e l’impegno a fare insieme la campagna elettorale delle amministrative si possono fare le primarie in armonia a fine settembre. E se Renzi mi dirà sì io non parteciperò ad alcuna operazione di scissione”.

E Renzi, alla fine, chiama Emiliano. Come è andata davvero lo capiremo dall’esito della prima convention di Rivoluzione socialista promossa per oggi (sabato) a Roma dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (candidato in pectore anche lui – come Michele Emiliano e Roberto Speranza – alla segreteria del Pd nel prossimo congresso)?

Commenta per primo

Lascia un commento