Altra sberla dell’Ue a Renzi: «In Italia non abbiamo un interlocutore». E lui nomina un nuovo ambasciatore

Juncker e MogheriniREDAZIONE-

«Bruxelles non ha un interlocutore per dialogare con Roma sui dossier più delicati»: questo giudizio, piuttosto feroce nei confronti del nostro governo e in particolare di Renzi, è stato fatto filtrare dai vertici della Comunità europea attraverso “fonti dell’Ue” che osservano come i problemi di comunicazione con le capitali possono diventare problemi politici. Sono valutazioni pesanti che spiegano perché il capo della Commissione Ue, Juncker, ha perso la pazienza venerdì scorso, lamentando i troppi malintesi nati con Renzi. Juncker – dicono le fonti europee per “addolcire la pillola” – era e resta amico del premier italiano ed il miglior alleato dell’Italia, ma resta la preoccupazione per l’assenza di un interlocutore”.

La replica dall’Italia è stata affidata da Renzi al ministro degli Esteri, Gentiloni, il quale ha dichiarato: “Abbiamo un continuo dialogo con le istituzioni, abbiamo un ministro degli Esteri, degli Interni, dell’Economia, l’Italia ha un governo nel pieno dei suoi poteri”. Ma non è bastata, tant’è che il presidente del gruppo del Partito popolare europeo ha di nuovo calcato  mano accusa neo Renzi di sgretolare la reputazione dell’Europa con i suoi attacchi condotti per raccattare voti in Italia.  E allora il capo del governo ha scelto una mossa: la nomina di Carlo Calenda, attuale viceministro allo Sviluppo economico,  nuovo rappresentante dell’Italia a Bruxelles in sostituzione di Sannino. Calenda, classe 1973, figlio dell’economista Fabio e della regista Cristina Comencini, si è presentato alle politiche del 2013 nella lista di Scelta Civica. Nominato viceministro dello Sviluppo Economico nel governo Letta, è stato poi riconfermato. A febbraio del 2015 ha aderito al Pd

Ma il clima non è sereno neanche nel “cerchio magico” di Renzi. Oggi spicca l’attacco – non troppo velato – dell’europarlamentare renziana Simona Bonafè a Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri (nella foto in alto con Juncker).

Simona_BonafeIntervistata da Minoli per Radio24, la Bonafè (foto a lato) ha detto:  «Devo ammettere che le ultime prese di posizione sullo scontro Renzi-Juncker della Mogherini mi sono sembrate un eccesso, mi hanno ricordato il detto fatta la festa gabbato lo santo». Ed ha aggiunto: «Io capisco che Federica Mogherini abbia l’obbligo di fedeltà al collegio dei commissari, vedo però che molti dei suoi colleghi che dovrebbero rappresentare l’Europa quanto lei non perdono occasione per difendere gli interessi nazionali».

Ma la polemica non finirà qui. Vi è solo da auspicare che non vi si inserisca Salvini, pronto a cavalcare tutto ciò che ha sapore anti-europeista, anche se viene – per motivi propagandistici – da Renzi.

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