MOTOGP, GRAN BRETAGNA/ La prima volta di Vinales: la Suzuki torna al top grazie al lavoro dell’italiano Davide Brivio. Sul podio Crutchlow e Valentino Rossi che rosicchia punti a Marquez leader del Mondiale

suzukidi MARCO VALERIO/ Il GP di Silverstone regala un’altra pagina dell’indecifrabile stagione 2016, con il successo di Vinales, settimo vincitore diverso degli ultimi sette GP, che riapre le porte della gloria alla Suzuki. La casa di Hamamatsu non si imponeva da oltre 9 anni, dall’urrà di Vermeulen in Francia nel 2007, e si guadagna così il palcoscenico della top class non più come comparsa, ma da attrice protagonista. E di levatura. Complimenti all’italiano Davide Brivio, team manager Suzuki e artefice della rinascita. Le condizioni difficili della gara (libere asciutte, qualifica bagnata, warm up umido, corsa asciutta) non ingannino: Vinales era in palla già in prova e nei 19 giri è riuscito soltanto a far quadrare il cerchio, come altre volte non gli era riuscito in stagione dopo qualifiche incoraggianti. Una cosa è certa: il Mondiale MotoGP non è noioso come quello di Formula 1. Qui le emozioni si susseguono gran premio dopo gran premio.

L’acuto di Vinales. Lo spagnolo, prossimo (e scomodo) compagno di Rossi in Yamaha, è preciso e perfetto nella sua progressione: con linee fluide e impeccabili precede sul podio Crutchlow, 2° e autore di un’altra prova maiuscola dopo la vittoria di Brno, e Rossi, 3° dopo un bellissimo duello con Marquez: il pesarese riduce un po’ il distacco, ma fra i due, in classifica, i punti restano 50. Tanti, forse troppi.

Il duello Rossi-Marquez. Alle spalle della cavalcata trionfale di Vinales, la gara è stata accesa dalla lotta per le restanti posizioni del podio: Rossi è generoso e non si risparmia in un duello mozzafiato con Marquez che ha ricordato quello della Malesia l’anno scorso. In palio non c’è la vittoria, ma il podio. E qualcosa di più. La correttezza va a braccetto con l’agonismo: bellissimo vedere due fuoriclasse affrontarsi così a viso aperto. Dopo repliche e sorpassi, Valentino strappa il podio e lucida la sua tigna. Marquez, invece, finisce 4° dopo qualche linea tirata oltre il dovuto.

Gli altri. Iannone spreca un podio alla portata con l’ennesima caduta stagionale dopo una rimonta d’impeto, Pedrosa termina buon 5°, Dovizioso, con un ginocchio tumefatto è 6°, mentre non è pervenuto Lorenzo: stavolta non c’è nemmeno l’alibi della pioggia a giustificare l’imbarcata. Buon 13° per Alex Lowes: nessun errore al debutto, bravo. Splende ancora Crutchlow, 2° dalla pole a 15 giorni dal successo di Brno. A conferma del fatto che in un pilota i risultati sono direttamente proporzionali a consapevolezza nei propri mezzi e serenità di approccio.

Il Mondiale 2016. E’ un Mondiale imprevedibile, almeno per i traguardi di tappa nel suo recente spartito estivo, ma monotono per la maglia rosa finale: lì, per il bersaglio grosso, Marquez continua la sua marcia. In Gran Bretagna lo spagnolo lotta come un leone, non si risparmia, anche troppo, regala sorpassi e show e cede solo 3 punti a Rossi, ma conserva un doppio GP di margine su di lui. Cuscinetto molto più che tranquillizzante.

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