Migranti: no di Grillo ai Cie in ogni regione e al reato di immigrazione clandestina, sì a espulsioni rapide

Sul fronte rovente dell’immigrazione non si placa la polemica politica, e mentre il ministro dell’Interno Marco Minniti prosegue il suo viaggio nel Mediterraneo, sindaci e governatori chiedono di poter far lavorare i migranti ospitati dai comuni. Netta la presa di posizione di Beppe Grillo: “Aprire un Cie per regione, come propone il ministro Minniti, rallenterebbe solo le espulsioni degli immigrati irregolari – fa sapere dal suo blog il leader M5S – e non farebbe altro che alimentare sprechi, illegalità e mafie, con pesanti multe (pagate dai cittadini italiani) per la violazione di sentenze della Corte di Giustizia Europa e della Corte Costituzionale in materia di diritti umani”.

Per il leader dei pentastellati è dunque venuta l’ora di “identificare chi arriva in Italia, scovare i falsi profughi, espellere rapidamente gli immigrati irregolari nel giro di qualche giorno, senza parcheggiarli in inutili Cie spesso gestiti dalle mafie, accogliere chi ha diritto d’asilo ed integrare seriamente gli immigrati regolari. Sono cose che il M5S afferma con buonsenso da anni”. Grillo ricorda poi che con la proposta di abolizione del reato d’immigrazione clandestina votata dagli iscritti M5S (“reato inutile che ancora non è stato cancellato dal governo Pd-Ncd) miravamo a rendere più snelle le espulsioni, diminuire i costi a carico dei cittadini e facilitare il duro lavoro di magistrati e forze dell’ordine”. Un programma serio sul tema dell’immigrazione, sottolinea ancora Grillo, deve riuscire a coniugare “buonsenso, rispetto ferreo della legalità e diritti umani”.

Un momento delle operazioni conclusive nel centro di accoglienza di Conetta, frazione di Cona (Venezia), per il trasferimento di cento migranti in strutture analoghe in Emilia Romagna, 4 gennaio 2017. ANSA/ ANDREA MEROLA
Foto Ansa di Andrea Merola

Trasferiti di 100 migranti da Cona. Due pullman con i sedili incellophanati per motivi igienici e due furgoni neri con i vetri oscurati per proteggerli dalla vista, arrivati nel pomeriggio carichi di persone e bagagli all’Hub regionale di Bologna: mezzi di trasporto per un trasferimento blindato, protagonisti i cento migranti inviati in Emilia-Romagna su disposizione del ministero dell’Interno dopo la rivolta scoppiata nel centro che li ospitava a Cona, Venezia. Il viaggio è stato circondato dalla riservatezza, così come le destinazioni finali dei migranti entrati nei cancelli della struttura, da cui usciranno a breve per raggiungere i centri di accoglienza in regione. (foto)

Una immagine di Sandrine Bakayoko, la giovane donna ivoriana deceduta ieri all'interno del centro di accoglienza a Cona (Venezia). ANSA/PER GENTILE CONCESSIONE DE "LA NUOVA VENEZIA" +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
Sandrine Bakayoko 

All’esterno intanto non si placa la polemica politica, con il presidente  della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha parlato di “ex guerriglieri” riferendosi a chi ha animato i disordini dopo la morte dell’ivoriana Sandrine Bakayoko, 25 anni, (foto a lato) deceduta cause naturali: una trombosi polmonare. 

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