MIGRANTI DELLA NAVE “DICIOTTI”: 17 sbarcati a Catania per motivi sanitari. Interrogati dal magistrato a Roma funzionari del ministero dell’Interno

Sono stati sbarcati dalla nave “Diciotti”, per emergenza medica,  altri 17 dei 150 migranti che sono a bordo da diversi giorni e da cinque nel porto di Catania. Si tratta di 11 donne e sei uomini. Cinque uomini hanno la scabbia, oltre che soffrire di malattie respiratorie infettive come la polmonite o la tubercolosi, e il sesto un’infezione urinaria. Il ‘medivac’ si rende necessario per il rischio di contagio e la promiscuità. I sei saranno portati nel centro di biocontenimento dell’ospedale Garibaldi centro.

Si è appreso anche che sono state violentate in Libia le undici donne che sono sulla nave e che alcune di loro saranno evacuate per emergenza medica dal pattugliatore della Guardia costiera. I medici hanno accertato i segni delle violenze subite nei centri dei trafficanti umani e disposto il ricovero delle vittime nell’ospedale Garibaldi di Catania. A bordo resteranno complessivamente 123 persone tra eritrei, migranti delle Isole Comore, bengalesi, siriani, un egiziano ed un somalo. Mercoledì scorso erano stati autorizzati a scendere  dalla nave i 27 minori non accompagnati.

“C’è assoluta tranquillità, ma non cambia la linea della fermezza”, ha dichiarato il ministro Salvini, il quale sottolinea di essere al lavoro, “con buone prospettive”, per “una soluzione positiva” del caso. Comunque ribadisce a chi lo critica: “Ogni denuncia è per me una medaglia al valore”.

Comunque alcune centinaia di persone si sono succedute sul molo  di Levante a Catania per prendere parte alla manifestazione “antirazzista” (anche se le motivazioni addotte da Salvini per la sua opposizione agli sbarchi non sono “razziste”) a sostegno dello sbarco di tutti i migranti che  sono a bordo della nave della nave  della Guardia costiera.I manifestanti appartengono a No Muos, Legambiente, Cgil, Usb ed Arci. Presenti anche gli scout. Alcuni cantano ‘Bella ciao’.

Intanto a Roma il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha ascoltato come persone informate dei fatti alcuni funzionari del ministero dell’Interno nell’ambito dell’inchiesta sulla vicenda della nave  ferma nel porto di Catania. Le audizioni si sono tenute negli uffici della Procura di Roma.

Contemporaneamente prosegue il duro scontro tra il governo italiano e l’Unione Europea, dopo il nulla di fatto dalla riunione degli sherpa a Bruxelles sul caso “Diciotti” e più in generale su un documento sugli sbarchi. Di Maio e Salvini minacciano la decisione dell’Italia di non  pagare la quota dell’Italia all’Ue se non si trova una soluzione sugli sbarchi, ma la risposta da Bruelles è durissima: “Così non si va da nessuna parte”.

Si infiamma anche la polemica politica. A parte i soliti  tweet del senatore-conduttore tv Matteo Renzi, il segretario del Pd Martina chiede al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di riferire sulla vicenda in Parlamento.

 

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