Mezzi di soccorso verso un hotel in Abruzzo investito da una valanga: si temono vittime

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) – riferisce un comunicato – si sta dirigendo nel comune di Farindola (Pescara) in località Rigopiano per ricercare i dispersi sotto la valanga che si è abbattuta sull’omonimo albergo. “Testimoni sul posto in contatto con il Soccorso Alpino riferiscono che l’albergo era occupato da circa 20 ospiti ai quali si aggiungono i dipendenti in servizio. Secondo queste prime testimonianze, almeno tre persone sarebbero state travolte da neve e altro materiale trasportato dalla valanga. Il Soccorso Alpino sta intervenendo con quattro squadre provenienti dall’Abruzzo e dalle regioni limitrofe”.

“Stiamo salendo con la colonna Mobile dei soccorsi dietro la turbina della Provincia verso l’albergo di Rigopiano. Siamo una trentina fra vigili del fuoco e altri uomini delle forze dell’ordine. La strada è coperta da oltre due metri di neve, ed è in corso una bufera. Contiamo di arrivare nella zona della struttura alberghiera non prima di due ore. Sappiamo che c’è stata questa valanga, ma non sappiamo quale parte della struttura dell’albergo è stata investita dalla neve”. Lo ha detto il sindaco di Farindola (Pescara) Ilario Lacchetta raggiunto telefonicamente mentre procedeva lentamente verso la zona di Rigopiano di Farindola (Pescara). Nella colonna dei soccorritori sono presenti elementi dei Soccorso Alpino di Penne, L’Aquila e Avezzano

Secondo testimoni della slavina che ha colpito l’hotel Rigopiano sul Gran Sasso ci sarebbero tre dispersi. E’ quanto riferiscono i soccorritori. La valanga di dimensioni importanti sarebbe venuta giù in un tratto boschivo e per questo particolarmente violenta e avrebbe investito auto, bestiame e parte dell’albergo. Secondo quanto appreso dal Soccorso Alpino, alcune persone presenti nell’albergo sarebbero scese a valle per dare l’allarme contattando la polizia provinciale e parlando dei dispersi. Al di fuori dell’Hotel Rigopiano ci sarebbero due persone che avrebbero avuto contatti sia con il 118 che con i soccorritori. Uno di questi avrebbe inviato un sms ad un soccorritore prima rassicurandolo sulle sue condizioni poi parlando di macerie. I testimoni hanno parlato di una valanga di inaudita forza per la zona che si sarebbe staccata dalla montagna e avrebbe travolto parzialmente l’hotel Rigopiano.

I soccorsi sono rallentati da una bufera di neve. Anche il “gatto delle nevi” dei vigili del fuoco sta incontrando difficoltà e gli unici mezzi che stanno procedendo verso l’hotel sono le turbine dei pompieri. ”A Rigopiano è in atto in queste ore una bufera di neve. In albergo c’erano 20 ospiti”, aveva scritto Di Marco su Facebook. I soccorsi – come riferisce Roberto Cutraci, consigliere comunale di Farindola – sono partiti intorno alle 20 da Pescara e da Penne: in movimento ci sono gli uomini del soccorso alpino e dei carabinieri, partiti da Penne, quelli dei vigili del fuoco, partiti da Pescara. La distanza da percorrere, in una situazione resa molto difficile dalla neve, è di 45 km da Pescara a Farindola e di altri 9 km da Farindola fino alla frazione di Rigopiano. Non è quindi escluso che ci vogliano altre 2 o 3 ore perché i soccorsi arrivino sul posto.

La terra non smette di tremare nel Centro Italia: quattro forti scosse, l’ultima avvertita alle 14.34, con magnitudo 5.1 ed epicentro sempre nell’aquilano. Il cadavere di un anziano di 83 anni è stato recuperato dalle macerie della sua stalla crollata per le abbondanti nevicate e le scosse a Castel Castagna (Teramo).  C’è intanto un disperso: un uomo travolto da una slavina ad Ortolano, frazione di Campotosto (L’Aquila). Secondo l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità: la successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell’arco di tre ore “è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato” dice il sismologo Alessandro Amato. E l’esercito rafforza la sua presenza nelle aree colpite.

Le forti scosse sismiche che oggi sono tornate a scuotere l’Italia centrale si sommano a una situazione già drammatica, in queste regioni, causata dalla neve e dal maltempo. Al momento non risultano vittime. Molti i crolli; la neve e probabilmente le scosse hanno fatto crollare una tensostruttura provvisoria adibita ad asilo, che per fortuna era deserta, a Pieve Torina, nel maceratese. Scuole evacuate nella capitale e in molti centri dell’area interessata dalle scosse, domani istituti chiusi nelle Marche e a Perugia. Riattivate, a Roma, le linee della metropolitana dopo la sospensione di stamani in seguito al terremoto.

Un bambino e la sua mamma, rimasti sepolti sotto le macerie di una abitazione crollata per le nuove scosse di terremoto a Castiglione Messer Raimondo in provincia di Teramo, sono stati estratti vivi dai vigili del fuoco.

Diverse zone non sono state raggiunte, abbiamo contatti ma molte zone sono isolate. Il tutto reso più difficile dalla viabilità”. E’ quanto ha detto il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, parlando dalla Dicomac di Rieti. “Evitare spostamenti”, ha detto ancora Curcio. “E chi si deve muovere – ha aggiunto Curcio – lo faccia dopo essersi informato. Non si deve forzare ciò che non è forzabile”. “Faccio un appello a chi può di spostarsi e andare in strutture alberghiere. Noi abbiamo riaperto tutte le possibilità di assistenza alla popolazione che avevamo ristretto. Regioni e sindaci hanno attivato percorsi di ricovero”.

Commenta per primo

Lascia un commento