Lo scafista si mette in salvo mentre i migranti annegano: arrestato

La Polizia di Stato di Ragusa ha fermato, a Pozzallo, il presunto scafista accusato di avere condotto in Italia 117 migranti, sbarcati ieri nel porto del Ragusano su nave Phoenix della Croce rossa, e della morte, come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, di circa 18 migranti caduti in mare durante la traversata. Tra i testimoni ascoltati anche la madre del bambino di 3 anni scomparso tra le onde, caduto in acqua con un giubbotto salvagente troppo grande per lui.

I migranti sopravvissuti hanno raccontato che mentre tutti si aiutavano tra loro nel tentativo di non cadere in mare quando un tubolare del gommone si è afflosciato, lo scafista ha invece preso un bidone di plastica per usarlo come galleggiante e si è gettato in acqua in attesa dei soccorsi. La Squadra Mobile della Questura di Ragusa nell’ascoltare i testimoni si è fatta assistere da una psicologa, considerato il forte stress emotivo dei superstiti.

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