Le “Stazioni Lunari” all’Auditorium: la luna sbarca a Roma

 

Stazioni Lunaridi FEDERICO BETTA –  Le Stazioni Lunari sono un’esperienza ad alta densità, un po’ come camminare davvero sulla luna e respirare un’altra consistenza, ritrovarsi a viaggiare senza peso tra artisti eterogenei legati dalla voglia comune di condividere un palco. Nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, per Luglio Suona Bene 2016, il progetto manifesto si è mostrato come uno show d’alto livello che riesce a non perdere mai il divertimento della buona musica e il coinvolgimento del pubblico.

Stazioni Lunari è nato dodici anni fa da un’idea di Francesco Magnelli (pianista, compositore, arrangiatore) membro fondatore dei CSI e PGR, spinto dalla necessità di interagire con altre esperienze musicali; un progetto a formazione mobile con musicisti che cambiano a seconda degli spazi e dei tempi. L’equilibrio dell’evento è assicurato dalla bravura degli artisti e dal format vincente, che sceglie dal repertorio di ogni cantante i pezzi che più lo hanno rappresentato, permettendo ad ognuno di esibirsi da solo e di essere parte del coro.

A Roma l’incontro ha visto la serata ruotare attorno a Ginevra Di Marco, che ha danzato a piedi scalzi con una gonna variopinta, modulando la sua voce a un tempo da sacerdotessa e donna popolare. Con lei Brunori Sas, gli Ex-CSI Gianni Maroccolo, Massimo Zamboni e Giorgio Canali, Carmen Consoli e Max Gazzè. Si inizia con Canzone arrabbiata, si passa a Vento d’estate e Les tziganes, si rimane incantati da L’ultimo bacio e Mentre dormi, poi ci si diverte con M’importa na sega e Malarazza. Max Gazzè si riserva il ruolo di giullare e alleggerisce il tono della serata entrando in scaletta dopo pezzi di forte impatto emotivo, come quello eseguito da Carmen Consoli o lo splendido duetto Di Marco-Consoli in Amandoti.

Risaltano su tutti gli storici pezzi dei CCCP, come Oh! Battagliero e Io sto bene che hanno ancora oggi il potere di smuovere anche le fibre degli spettatori meno accorti.

Non ci sono spazi vuoti, il livello d’attenzione e il piacere sono mantenuti costantemente vivi, e in questa piccola maratona il pubblico ha la possibilità di riconoscersi nella propria musica, ma allo stesso tempo di scoprirne altra, di risentire pezzi conosciuti riarrangiati o eseguiti con altre temperature emotive.

La sensazione è quella di partecipare a una bella festa, e a chi ne avrà la possibilità consigliamo di non perdere la prossima data il 21 luglio, al Carroponte di Milano.

Non perdete comunque di vista il progetto: in futuro altri musicisti e altre serate abiteranno le Stazioni Lunari che gravitano in alto per regalare uno sguardo da un punto di vista diverso.

 

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