La parola chiave per una sinistra riformista

ORA di puntadi STEFANO CLERICI/

Non c’è dubbio che la premiata ditta Grillo & Casaleggio abbia succhiato gran parte del “sangue” perso dal Pd nelle recenti consultazioni elettorali. Ed è altrettanto evidente che, numeri alla mano, di quel “sangue” alla sinistra cosiddetta radicale ne è arrivata solo qualche goccia. Ma, al contrario di quanto sostenuto e scritto su questo giornale da Mauro Del Bue, credo che un autentico nuovo soggetto politico di sinistra riformista possa invertire questa tendenza. Certo, con uomini onesti, capaci, possibilmente (ma non necessariamente) giovani e con un programma di governo realmente alternativo. Ecco, di governo, questa è la parola chiave. E’ questo il punto centrale, la differenza sostanziale che può catturare l’attenzione (e il voto) dei milioni di delusi dal Partito di Renzi, che hanno disertato le urne o hanno scelto il Movimento Cinque Stelle come si dice per “rabbia di fame”.
A tutti costoro va fatto capire che questa Nuova Sinistra (chiamiamola così per comodità, ma non è il nome che conta) si candida a governare, vive nella realtà e non nell’utopia, è pronta anche ad alleanze concrete (ma mai contro natura), e non intende – a differenza dei grillini – stare lì solo a protestare, a fare sempre e comunque opposizione a oltranza, a fare propri i più beceri luoghi comuni, a inveire contro tutti e tutto, facendo d’ogni erba un fascio, “drogati” dalla messianica attesa di ottenere un giorno il 51% dei consensi (che se continua questo astensionismo sarà meno del 25% degli italiani). Insomma, questo nuovo partito non dovrebbe essere altro che un sano ritorno alle origini, a quelle radici socialiste e cattoliche sulle quali il Pd è nato e che, nonostante gli sforzi di Renzi e dei  renziani per reciderle, credo siano ancora ben vive in gran parte dell’elettorato autenticamente democratico.
Certo, se così non fosse, se la Nuova Sinistra fosse semplicemente il tentativo di attaccare con la colla frantumati pezzi di vecchi apparati, la litigiosa accozzaglia di trombati e reduci, allora sì l’operazione servirebbe solo a dar fiato alla destra (Renzi, Berlusconi, Salvini) e all’inutile “caciara” dei duri e puri Pentastellati.

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