La lista dei direttori Rai che percepiscono più di 200mila euro annui. La sorpresa dei “parcheggiati”

Lunedì 25 luglio sul sito della Rai si poterà conoscere quanto guadagnano i dirigenti e i giornalisti Rai che hanno stipendi superiori ai 200mila euro annui lordi. Viene applicata, cioè, la legge Brunetta (Renato Brunetta è oggi capogruppo di Forza Italia alla Camera, ma la legge venne da lui varata quando era ministro del governo Berlusconi), atto doveroso nel momento in cui il canone Rai viene inserito nella bolletta telefonica  come una tassa più che come il prezzo di un servizio.

Ma in queste ore sono state anticipate alcune cifre che danno la misura di quanto alcuni personaggi percepiscono, in stridente contrasto con i livelli retributivi della stragrande maggioranza di italiani che hanno l’obbligo di pagare il canone.

Tra questi colpiscono i nomi dei cosiddetti “parcheggiati”, dirigenti e giornalisti che – alcuni da diversi anni addirittura – non svolgono alcuna mansione, essendo stati “momentaneamente” messi da parte ma godono in un contratto a tempo indeterminato alla faccia del jobs act!). Eccone un parziale elenco (le cifre sono lorde): l’ex direttore del Tg2 e di Raiuno Mauro Mazza, che percepisce 340 mila euro annui; il notista politico del Tg1 ed ex deputato Francesco Pionati 203 mila; l’ex direttore generale Alfredo Meocci 240 mila;  l’altra ex direttrice generale Lorenza Lei 240 mila euro;  Carmen Lasorella, ex conduttrice del del Tg2 ed inviata, nonché ex corrispondente da Berlino, 205 mila; Anna La Rosa, non più direttrice direttrice di Rai Parlamento, 240 mila.

Superiori i compensi di quelli in servizio. Ecco alcuni esempi: Il direttore della Comunicazione Giovanni Parapini 250 mila euro; il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta 270 mila; il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano 390 mila; il direttore Risorse televisive Andrea Sassano 220 mila, il direttore Canone Marco Zuppi a 240 mila. Il direttore di Rai Sport Gabriele Romagnoli 230 mila. Fa eccezione il direttore di rete di Rai1, che non figura nella lista perché ha un compenso inferiore ai 200mila euro.

Poi i direttori dei Tg: Mario Orfeo, Rai1, 320mila; Marcello Masi, Rai2, 280mila; Bianca Berlinguer, Rai3, 280mila; il direttore di Rai Sport, Gabriele Romagnoli, 230mila. E altri direttori: Daria Bignardi, direttrice di Rai3, 300mila; Carlo Verdelli, direttore editoriale informazione, 320mila; Eleonora Andreatta, direttore RaiFiction 270mila; Antonio Marano, direttore Rai Pubblicità, 390mila; Antonio Di Bella, direttore di Rai News (308 euro nel 2016); il suo vice, Alessandro Casarin, che percepisce 240mila euro; Giovanna Botteri, corrispondente dagli Stati Uniti (200mila euro nel 2015, sotto il tetto nel 2016); Federica Sciarelli (207mila nel 2015, meno di 200mila nel 2016); Antonio Preziosi, caporedattore corrispondente per i servizi giornalisti radiofonici e televisivi del Belgio,  245.448 euro; Stefano Ziantoni, corrispondente per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dalla Francia, 201.427 euro; Piero Marrazzo, corrispondente e responsabile ufficio per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dal Medio Oriente, 244.062 euro. Tra i dirigenti che superano i 300 mila euro, Gianfranco Cariola (direttore internal auditing responsabile per la prevenzione della corruzione) 352 mila euro; Raffaele Agrusti – chief financial officer – 340 mila euro; Angelo Teodoli – direttore Rai Gold – 325 mila euro; Fabrizio Piscopo – amministratore delegato Rai Pubblicità – 322 mila euro; Paolo Del Brocco – amministratore delegato Rai Cinema – 307 mila euro; Valerio Fiorespino – alle dirette dipendenze del dg per progetti speciali – 303 mila euro; Carlo Nardello – alle dirette dipendenze del direttore di finanza e pianificazione – 302 mila euro; Paolo Galletti – direttore risorse umane e organizzazione – 300 mila.

Dall'Orto e MaggioniE per chiudere le due figure di vertice (nella foto): la presidente della Rai, Monica Maggioni, 330mila; il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, nominato dal governo, 652mila.

Alla faccia della spending review!

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