LA “GUERRA” DELLE SPIE. La Russia espelle 150 diplomatici occidentali (anche 2 italiani) in risposta alle assurde espulsioni di diplomatici russi

In risposta automatica alle incomprensibili espulsioni di diplomatici russi dagli Usa e da altri paesi occidentali (tra cui l’Italia), per il misterioso avvelenamento dell’ex spia russa Skipral e di sua figlia in Gran Bretagna,  arriva da Mosca l’espulsione di almeno 150 diplomatici americani e degli altri paesi occidentali che dovranno lasciare la Russia.

Il Cremlino, sede del governo russo

Si parte dagli americani, naturalmente, seguendo il metodo ‘occhio per occhio’: sessanta diplomatici Usa dovranno lasciare il paese entro il 5 aprile, mentre il consolato generale di San Pietroburgo sarà chiuso e i suoi funzionari dovranno liberare i locali entro sabato 31 marzo. In tutto nel mirino ci sono oltre 150 diplomatici occidentali, tanti quanti sono stati quelli russi espulsi dagli alleati. Mosca, insomma, è passata al contrattacco. “La Russia non vuole solo reagire alle misure degli Usa e della Gran Bretagna ma anche stabilire la verità nel caso degli Skripal”, ha annunciato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov mentre l’ambasciatore Usa, Jon Huntsman, era a colloquio con il suo vice, Serghei Ryabkov, per avere tutti i dettagli del caso.

Già, gli Skripal. Dati per spacciati o  ridotti allo stato di vegetali per il resto della loro vita, non solo non sono morti ma Yulia, figlia 33enne dell’ex doppiogiochista del Gru, è improvvisamente migliorata, tanto da essere stata dichiarata “fuori pericolo” da Christine Blanshard, direttore sanitario del Salisbury District Hospital, dove i due sono stati ricoverati in condizioni a quanto pare disperate. Serghei Skripal resta invece “in condizioni critiche”, seppure anche lui “stabile”.

Eppure, gli Usa ora hanno il coraggio ora di affermare che “non c’è alcuna giustificazione per la decisione della Russia di espellere diplomatici americani ed europei”. Anzi  l’amministrazione Trump invita Mosca a “non fare la vittima”. E poi  la portavoce del Dipartimento di Stato americano, Heather Nauert, ha anche la faccia tosta di affermare che “gli Stati Uniti si riservano il diritto di rispondere alla decisione della Russia di espellere 60 diplomatici americani e chiudere il consolato Usa di San Pietroburgo”, quando a dare il via alle espulsioni sono stati proprio Stati Uniti e Inghilterra.

L’anomalia italiana. Anche l’Italia, come si sa, si è allineata alla decisione anglo-americana di espellere diplomatici russi (solo due, per fortuna) ed era inevitabile che altrettanto facesse Mosca nei nostri riguardi.  Questo provvedimento è stato accompagnato dalla seguente considerazione, rammaricata, dell’ambasciata russa in Italia: “È con profondo rammarico che abbiamo recepito la decisione di espellere due funzionari di rappresentanze russe in Italia. Questo gesto di inimicizia di Roma è in netto contrasto con la plurisecolare tradizione di buone e stabili relazioni russo-italiane” ed è stato fatto “da un Consiglio dei ministri formalmente dimissionario. Auspichiamo che il nuovo governo italiano voglia perseguire con decisione una politica di sostegno al dialogo costruttivo e di sviluppo della collaborazione con la Russia”.

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