Kim Jong-un dà del “rimbambito” a Trump, che replica: “Sei un pazzo”. Preoccupazioni di Russia, Cina e Giappone

È scambio di accuse al calor bianco tra Kim Jong-un e Donald Trump, con scambio di invettive, ma con minacce sconvolgenti di ricorso, da parte del dittatore della Corea del Nord, al lancio di una bomba all’idrogeno, fino all’epiteto di “rimbambito” rivolto al presidente degli Stati Uniti, che ha ricambiato dando del pazzo al Kim.. La Corea del Nord, insomma, potrebbe effettuare il più potente test di bomba all’idrogeno nel Pacifico, tra le “azioni di più alto livello” contro gli Usa. E’ l’ipotesi espressa dal ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong-ho in merito alle affermazioni del leader Kim Jong-un, che sta considerando iniziative in risposta al presidente americano Donald Trump e alla sua minaccia di “distruzione totale” del Paese asiatico.

“Potrebbe essere la detonazione più potente di bomba all’idrogeno nel Pacifico“, ha affermato Ri, a New York per seguire i lavori dell’Assemblea generale dell’Onu, aggiungendo però “di non avere idea di quali azioni potrebbero essere prese, dato che saranno ordinate direttamente dal leader Kim Jong-un”. Pyongyang, a partire dal 2006, ha effettuato un totale di sei test nucleari, di cui l’ultimo, il più potente, risale al 3 settembre ed è stato rivendicato come la detonazione di ordigno all’idrogeno.

Kim ha aggiunto che il presidente statunitense “pagherà caro” per le sue minacce e lo ha accusato di non essere adeguato per ricoprire il ruolo di “comandante in capo di un Paese”. Il capo del regime nordcoreano ha descritto il presidente Usa come “una canaglia e un bandito, desideroso di giocare con il fuoco”.

Trump ha replicato: “Kim Jong Un, che è chiaramente un pazzo a cui non interessa affamare o uccidere il proprio popolo, verrà messo alla prova coma mai prima”.

Lo scambio di minacce tra gli Usa e la Nord Corea è  “molto dannoso e inaccettabile” secondo il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov , che lo ha detto ai giornalisti a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu. Le “teste calde si devono calmare”, ha aggiunto, definendo l’approccio alla crisi nordcoreana “una lotta all’asilo tra bambini”. Lavrov ha poi precisato di “non avere nuove proposte” per risolvere la crisi nordcoreana. “Pensiamo che il potenziale della road map elaborata da Russia e Cina non sia terminato – ha sottolineato – e non vediamo nessuna ragione perche’ i partner inclusi gli Usa non possano lavorare in questo ambito”. Il piano russo-cinese prevede che Pyongyang ponga fine ai test missilistici e nucleari e gli Usa in cambio terminino le esercitazioni militari con la Sud Corea
La posizione del Giappone.  “Non possiamo escludere la possibilità che il test missilistico minacciato dalla Corea del Nord – capace di far esplodere una bomba all’idrogeno nel Pacifico – possa essere condotto sui nostri cieli”. Ha risposto così alla stampa il ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera, spiegando che Tokyo prende seriamente le parole del ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho, e che il governo nipponico risponderà ad ogni eventualità con i necessari livelli di allarme e le misure di sorveglianza adeguate.
La posizione della Cina.  La Cina invita tutte le parti a esercitare autocontrollo dopo l’ipotesi di test di bomba all’ idrogeno nel Pacifico ventilata a New York dal ministro degli Esteri di Pyongyang Ri Yong-ho. Il portavoce del ministero degli Esteri Lu Kang ha ribadito in conferenza stampa l’opposizione di Pechino alle sanzioni unilaterali fuori dalla schema generale risoluzioni delle Nazioni Unite, a stretto giro dal nuovo ordine del presidente Usa Donald Trump su nuove misure contro la Corea del Nord per i suoi programmi nucleari e missilistici.

Commenta per primo

Lascia un commento