ITALIA, OBIETTIVO RUSSIA 2018/ Verso la doppia sfida alla Svezia, il c.t. “Ace” Ventura è ottimista, non teme gli scandinavi e proclama: “Andremo al Mondiale”

di FABIO CAMILLACCI/ Italia: è scattata l’operazione Mondiali di Russia 2018. Nel playoff contro la Svezia si fa sul serio: dentro o fuori. Il conto alla rovescia verso le due partite che valgono l’accesso ai prossimi campionati del mondo di calcio, è cominciato con la tradizionale conferenza stampa di Gian Piero Ventura. Il presidente Tavecchio è in prima fila, il d.g. Uva in seconda, in alto il vice presidente Ulivieri. Il c.t. azzurro scalpita ed esordisce così: “Mai avuto la sensazione di essere lontano o distaccato dalla Federazione: in questi due anni sono stati estremamente disponibili e per questo li ringrazio. È evidente che abbiamo un obiettivo comune. Tavecchio? Lo sento spesso, c’è compattezza. Mi ha pure promesso un premio in denaro: una volta qualificati si penserà a fare il resto. Testa alla Svezia anche se, lo confesso, penso già agli stage e alle amichevoli con Inghilterra e Argentina”. Insomma, “Ace” Ventura è ottimista.

Il commissario tecnico nonostante i limiti suoi e della squadra ci crede. Dunque Ventura è ottimista e ha fiducia nel gruppo: “I ragazzi sono motivati. La Svezia per 5-6 undicesimi è la stessa dell’Europeo, gioca allo stesso modo. Noi però dovremo pensare solo a noi, a fare l’Italia: una squadra che storicamente nei momenti difficili ha dato il massimo. È un momento importante per me e la mia storia, ma anche per i giocatori: andare o non andare ai Mondiali conta, per alcuni è iniziare un ciclo, per altri significa finirlo in un certo modo. C’è convinzione, serenità, determinazione. Ringrazio i 70.000 che saranno a San Siro lunedì prossimo. L’Italia si è compattata, si sente il calore dei tifosi: non dobbiamo deluderli. Da parte nostra c’è grande attesa e grande voglia di festeggiare qualcosa che riteniamo di meritare”.

Ventura e i singoli. Il c.t. azzurro poi non risparmia qualche giudizio sui singoli: “L’esperienza in partite del genere conta: abbiamo due match in 72 ore, per questo siamo in 27. Al di là degli acciaccati abbiamo 4 diffidati (Parolo, Verratti, Chiellini e Immobile, ndr) e non posso convocare qualcuno dopo. Jorginho non veniva chiamato perché il modulo non era adatto alle sue caratteristiche. Zaza? Ha avuto un percorso di crescita: è qui non solo per i gol, ma per come sta giocando nel Valencia. Tutti questi passaggi hanno contribuito alla sua maturazione. Credo che sia un giocatore migliore rispetto all’Europeo. Sarà la nostra arma in più”. Da Ventura anche un accenno anche al “Faraone” romanista: “El Shaarawy non è una sorpresa per me. Quando è venuto la prima volta da noi stava attraversando un momento non buono: ha fatto lo stage, abbiamo parlato a lungo, ognuno si è guardato dentro per capire la strada per migliorare. Da quel momento non si è più fermato. E’ un giocatore su cui l’Italia conta, così come Romagnoli, che è il futuro della Nazionale. Lo stiamo aspettando e lo sa perfettamente. Ci ha detto vincete, non vedo l’ora di tornare”.

Il c.t. e il modulo azzurro. Sul modulo tattico su cui intende puntare contro gli svedesi invece Ventura ha detto: “Non è mai stato una ossessione, neppure il 4-2-4, perché ho giocato anni col 3-5-2. Scelgo in base al materiale umano che ho: l’importante è come giochiamo, non il modulo. Occorre vedere l’approccio e la determinazione”. Ventura poi ha le idee chiare sulle punte di riferimento: “Immobile e Belotti sono reduci da acciacchi fisici e, lo dico egoisticamente, per fortuna Ciro ieri non ha giocato”. Ventura pertanto benedice il rinvio di Lazio-Udinese causa nubifragio che ha consentito a Immobile di riposare.

Rammarico finale. Secondo Ventura club e Nazionale ormai viaggiano su binari non paralleli: “Prendiamo ad esempio il Napoli: gioca al massimo con due italiani, mentre una volta c’erano i blocchi. Ne prendiamo atto, ma proprio per questo motivo abbiamo iniziato un discorso molto più ampio. Le convocazioni di Verdi e di Pellegrini sono state finalizzate in questo senso. Comunque ora non dobbiamo sognare, dobbiamo preparare le partite. Anzi, a dire il vero io un sogno ce l’ho: avere 20 giorni per allenare la squadra, per far sì che questo sogno si realizzi. Andremo di sicuro al Mondiale”. Ricordiamo: Svezia-Italia è in programma venerdi 10 novembre a Solna alle 20.45, il ritorno a Milano lunedi 13 alla stessa ora. A un Mondiale senza l’Italia non vogliamo nemmeno pensarci: forza azzurri.

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