Papa Francesco è partito stamattina alle 10 per il suo viaggio apostolico a Cuba e negli Stati Uniti. Sarà il più lungo del pontificato, ma anche il più denso e complesso dal punto di vista dei contenuti, dei rapporti, delle questioni sul tappeto. Ventisei i discorsi in programma: otto a Cuba e 18 negli Usa, di cui solo quattro in inglese, il resto in spagnolo. Complessivamente saranno 19.171 i km percorsi dal Papa in sette voli. L’aereo papale arriverà alle 16 locali (le 22.00 in Italia) all’aeroporto internazionale Josè Martì dell’Avana. Qui ci sarà subito la cerimonia di benvenuto, con i discorsi del presidente Raul Castro e del Pontefice. Domani inizieranno gli impegni ufficiali, con alle 9 (le 15 in Italia) la messa nella Plaza de la Revolucion della capitale cubana.
La bandiera della Santa Sede sventolerà al Palazzo di Vetro di New York il 25 settembre, la mattina dell’arrivo di Papa Francesco. Lo hanno confermato all’Ansa fonti dell’Onu. Si tratta di una svolta dopo che il Nunzio del Vaticano all’Onu, arcivescovo Bernadito Auza, aveva escluso la possibilità che il vessillo venisse issato per la visita di Bergoglio. Ma il 10 settembre l’Assemblea Generale ha approvato una risoluzione che permette agli Stati osservatori non membri – come Vaticano e Palestina – di far sventolare la propria bandiera sul palazzo dell’ONU.
Il presidente americano, Barack Obama, e quello cubano, Raul Castro, nel corso di un colloquio telefonico hanno nuovamente elogiato il ruolo svolto da Francesco nel migliorare i rapporti tra Stati Uniti e Cuba. Lo ha reso noto la Casa Bianca.
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