INCHIESTA CONSIP. Emiliano chiamato a testimoniare su una segnalazione del ministro Lotti per un amico del padre di Renzi

Mercoledì i magistrati romani che indagano sulla Consip (il cui acronimo – Concessionaria Servizi Informativi Pubblici – dice poco: in realtà è diventata con il governo Renzi la centrale degli acquisti della pubblica amministrazione per diversi miliardi di euro) ascolteranno come testimone Michele Emiliano, candidato alla segreteria del Pd in opposizione a Renzi, per alcuni messaggi telefonici ricevuti, in quanto presidente della Regione Puglia, dal ministro dello Sport Luca Lotti quando era sottosegretario alla presidenza del Consiglio per raccomandargli di  incontrare ed ascoltare una persona amica di Tiziano Renzi e lo stesso padre dell’allora presidente del Consiglio per questioni riguardanti riguardanti un appalto. (Nella foto in alto Lotti e Tiziano Renzi)

Michele Emiliano (Foto Ansa di Maurizio Brambatti) 

Insomma un nuovo, importante tassello si aggiunge al puzzle dell’inchiesta Consip, aperta a Napoli e poi passata per competenza alla Procura di Roma, che vede coinvolti anche, oltre al ministro Lotti, anche il comandante dei Carabinieri, sospettati entrambi di aver informato (magari involontariamente) gli indagati che nei loro uffici erano state installate delle microspie.

I personaggi della vicendaAlfredo Romeo è indagato per corruzione del manager della Consip in relazione all’appalto Consip da 2,7 miliardi sul facility management. Romeo risulta indagato anche per associazione a delinquere.

A Roma Tiziano Renzi (padre di Matteo) e il suo amico Carlo Russo sono indagati per traffico di influenze. Agli atti ci sono alcuni “pizzini ” scritti da Romeo. In uno c’è scritto: “30.000 al mese a T.”, frase che, secondo gli investigatori, potrebbe essere  riferita al pagamento ipotizzato (ma mai effettuato) per Tiziano Renzi.

Indagato per rivelazione di segreto istruttorio il ministro Luca Lotti per la fuga di notizie sull’inchiesta in favore di Consip insieme al comandante dei carabinieri Del Sette e il comandante dei carabinieri della Toscana Saltalamacchia.

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