VERBA VOLANT/ Il sindaco di Ascoli Piceno: “Rimpiangiamo Bertolaso”

Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, ai microfoni Radio Cusano Campus parlando del dopo terremoto nell’Italia centrale ha detto: “Sono passati 9-10 mesi dal sisma e nei comuni colpiti nelle Marche vediamo le macerie ancora a terra nel 90% dei casi . Poi c’è il problema delle casette. Le 27 consegnate per sorteggio ad Arquata assomigliano piuttosto a dei container. L’esecrato Bertolaso seppe organizzare in una maniera più efficace questa prima parte dell’emergenza. Il pensiero va a quella legge del 2012 che ha riformato la protezione civile facendola diventare un luogo amministrativo impigliato in mille procedure burocratiche. Se anche la protezione civile deve rimanere impigliata nella rete della burocrazia è la fine. La vera questione è che oggi le norme ci sono, l’insieme di regole e di standard sono stati fissati, però c’è un collo di bottiglia che si chiama Regione”.

“C’è il rischio che le comunità spariscano –ha spiegato Castelli-. Non dimentichiamo che queste zone erano già soggette a spopolamento prima del sisma. Il terremoto rischia di dare il colpo mortale. I bambini iniziano a familiarizzare con gli altri bambini dei posti dove sono stati trasferiti. La ricostruzione richiederà 5-6-8 anni, ma rischia di non avere più senso se noi nel frattempo non manterremo un po’ di vitalità economica locale. Si ricostruiscono paesi che rischiano di diventare paesi fantasma”.

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