Il governo di Tripoli chiede una contropartita dopo la liberazione dell’ortopedico Scaravilli

scaravilli_12_672-458_resizeDopo l’annuncio della liberazione dell’ortopedico italiano Ignazio Scaravilli (che era stato rapito il 6 gennaio da gruppi jihadisti) il governo di Tripoli – antagonista di quello di Tobruk riconosciuto dai paesi occidentali –  chiede all’Italia di adoperarsi con gli stati europei e con l’Onu per il riconoscimento del suo ruolo di capitale e di quel governo filo islamico.  Scaravilli infatti è stato rilasciato grazie ai buoni uffici di Tripoli. Nonostante la lunga prigionia, è in buone condizioni di salute: ma non può essere rimpatriato prima di almeno un paio di giorni.

Il medico italiano era stato visto l’ultima volta alla conclusione del suo turno di lavoro all’ospedale di Dar Al Wafa, a Tripoli. Scaravilli era stato rapito da un gruppo di criminali comuni e jihadisti legato ad Ansar-al-Sharia, il gruppo libico che si è schierato con l’Isis.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha appreso con soddisfazione la notizia della sua liberazione e ha ringraziato tutte le autorità che hanno reso possibile la positiva conclusione della vicenda.

Intanto sul fronte dell’imepgno Onu per la stabilizzazione della Libia si registra una nuova battuta d’arresto. Il Parlamento libico di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, ha respinto la quarta bozza di accordo per un governo di unità nazionale proposta dall’inviato speciale dell’Onu Bernardino Leon. Lo ha riferito un parlamentare, Tareq al-Jouroushi, aggiungendo che Tobruk ha inoltre vietato a qualsiasi suo rappresentante di partecipare alla riunione in programma ieri sera a Berlino con alti funzionari dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, dell’Ue e di tre Paesi europei (Germania, Spagna e Italia) annunciata in precedenza dal portavoce della missione delle nazioni Unite.
“Una maggioranza di deputati ha votato contro la proposta”, ha spiegato al-Jouroushi al telefono. In precedenza, invece, l’inviato Onu Bernardino Leon aveva sostenuto che dalle fazioni libiche riunite in Marocco per i colloqui di riconciliazione è arrivata una “risposta positiva” alla quarta bozza di accordo. “Tutto quello che posso dire per il momento è che la risposta è stata positiva”, ha affermato Leon, avvertendo che per raggiungere un accordo ci vorrà tempo”. Per l’intesa “abbiamo bisogno del forte sostegno dei gruppi armati”, ha aggiunto il diplomatico spagnolo. (Agi)

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