Sanremo, il giallo Luigi Tenco 50 anni dopo: “Tutto lascia pensare a un delitto”

di SERGIO TRASATTI/ Sono passati 50 anni dallo strano suicidio di Luigi Tenco: strano perché i lati oscuri su quella storia che sconvolse il Festival di Sanremo del 1967, sono ancora molti. Come sono ancora molti coloro che non credono all’ipotesi suicidio e seguono la pista dell’omicidio. Tra questi, il criminologo Pasquale Ragone che recentemente ha provato a far riaprire il caso portando nuovi elementi. Ma i magistrati hanno detto ancora una volta “no”. A pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo, “La Storia Oscura” per il ciclo “Storia del crimine e della criminologia”, è tornata a occuparsi del giallo Tenco.

Le rivelazioni del criminologo Pasquale Ragone a Radio Cusano Campus. Ragone ha reso noto il lavoro investigativo svolto sulla vita di Tenco, un lavoro. Rivelazioni importanti fatte proprio nel giorno dell’uscita della seconda edizione del libro “Le Ombre del Silenzio”, scritto insieme al collega Nicola Guarneri: “Documenti alla mano -spiega Ragone- abbiamo scoperto che Tenco espatriò senza avere i dovuti permessi durante il suo servizio di leva e dalla nostra indagine risulta che ciò sarebbe stato possibile solo grazie a buoni contatti ottenuti nell’ambiente militare, pur essendo Tenco un fervente antimilitarista. Ecco perché portiamo alla luce la breve storia d’amore di Tenco con la nipote di un noto Generale dell’aeronautica dell’epoca, che due anni dopo la morte del cantautore finirà in uno dei più grossi scandali di tangenti in Italia nell’ambito delle commesse militari. Abbiamo cercato inoltre negli ambienti discografici dell’epoca notando che alcune società (corporations) che facevano la voce grossa nel mercato della discografia, avevano anche legami strettissimi con il settore degli armamenti e delle commesse militari. Non sono ipotesi ma fatti.

“Dietro l’omicidio di Tenco, ambigui interessi privati tra mondo della canzone e settore degli armamenti”. Pasquale Ragone ai microfoni della Radio dell’Università Niccolò Cusano, è un fiume in piena e aggiunge: “In pochi sanno che la Rca (Radio Corporation of America), potente casa discografica di Tenco che aveva illuso quest’ultimo della vittoria a Sanremo, vedeva un pezzo importante dei propri guadagni nel settore aerospaziale e della difesa americana sin dal 1962. Ancor meno si sa che il Gruppo che gestiva Europe n°1 (di cui Lucien Morisse era presidente, l’uomo che piombò all’improvviso a Sanremo e che nessuno vide nell’ora in cui morì Tenco) aveva acquistato la società “Breguet”, una delle aziende che si occupano della costruzione di aerei francesi, e la Matra (che produceva missili). Chi entrerà poi nell’inchiesta sull’affaire Breguet condotta negli anni Settanta dal giudice Ilario Martella su un giro di bustarelle? Proprio quel Generale che fu zio della ragazza con cui Tenco ebbe una breve storia. Strane casualità. Non a caso -conclude Ragone a Radio Cusano Campus- agli inizi di novembre 1966 Tenco comincia a ricevere strane minacce che lo inducono a comprare una pistola (la famosa Walther Ppk 7.65) che tiene in auto. Ma il colpo che lo uccise partì da un’altra pistola. Su questo ci sono fatti e testimonianze agli atti”. E’ proprio il caso di dire che 50 anni dopo, la morte di Luigi Tenco resta avvolta nel mistero.

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