Guasto alla cabina di controllo a Termini ha provocato il blackout e ritardi dei treni in tutte le stazioni di Roma

E’ stato un principio d’incendio nella cabina controllo della stazione Termini a provocare un blackout nello scalo ferroviario più grande d’Italia, la paralisi del traffico dei treni e fortissimi ritardi fino a tarda sera. Centinaia di passeggeri hanno dovuto aspettare per ore sulle banchine, nei convogli e davanti ai tabelloni in tilt, mentre il caos si propagava a tutto il nodo ferroviario di Roma, con conseguenze sulle principali direttrici in Italia. Specialmente “in direzione Firenze e Napoli, sulle linee convenzionali e alta velocità”, ha fatto sapere Rete ferroviaria italiana (Rfi), che ha riferito di un “guasto tecnico al sistema di alimentazione elettrica del Posto Centrale di Roma Termini”.

Il tabellone che indicava i ritardi dei treni nella stazione Termini (foto Giuseppe Lami-Ansa) 

Il blackout si é verificato intorno alle 19.10, sempre secondo Rfi: in base ai primi accertamenti della Polfer si sarebbe trattato di un corto circuito alla macchina di alimentazione della cabina di controllo di Termini, in fondo al Binario 1, che ha provocato un principio di incendio, subito spento. Non ci sono stati feriti né intossicati. Sono entrati in funzione i sistemi di emergenza e sono intervenuti i tecnici di Rfi. E’ esclusa al momento l’origine dolosa.

I treni sono rimasti fermi per più di due ore a Termini e nelle altre principali stazioni di Roma, tra cui Tiburtina e Ostiense. Una folla di passeggeri si é ammassata sui binari per chiedere informazioni, in una serata di venerdì in cui in molti stavano tornando a casa per il weekend. “La circolazione dei treni é bloccata per un guasto all’impianto di circolazione”, ha ripetuto l’altoparlante, non udibile in tutte le zone della stazione. I ritardi sono arrivati ufficialmente fino a due ore, oltre a numerose soppressioni di treni e variazioni di orario. Numerosi viaggiatori sono scesi dai convogli, innumerevoli le foto postate su Fb e i tweet che descrivevano il caos.

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