Grillo contro Napolitano: “Lascia la tessera in Senato come un assenteista”

Verbavolant“Napolitano furbetto. La tessera c’è lui no. Ora pensione: accompagnatelo al Pincio a dare il becchime ai piccioni”. Lo scrive su twitter Beppe Grillo riferendosi alla tessera da senatore (quella che attesta la presenza in Aula e la validità della votazione) lasciata in aula dall’ex presidente, e adesso senatore a vita, mentre in realtà era assente.

“Neanche una settimana fa – ricorda sul blog Grillo – dopo 60 anni di Parlamento e poltrone, l’ex bispresidente Napolitano monitava: «Deputati e senatori lavorano troppo poco». Ieri è stato beccato dal portavoce M5S Santangelo ad abbandonare il suo posto di lavoro (lo scranno del Senato) con la tessera inserita, come un qualsiasi dipendente assenteista del comune di Sanremo. Grasso, imbarazzato, ha provveduto a far rimuovere la tessera. Secondo il decreto approvato il 20 gennaio, se fosse equiparato a un dipendente pubblico che timbra e se ne va sarebbe licenziato entro 48 ore. Il bispresidente emerito è però intoccabile, forse anche per rispetto alla sua età. Potrebbe andare in giro in mutande che nessuno gli direbbe nulla. E’ l’ora della pensione: accompagnatelo al Pincio a dare il becchime ai piccioni. Mattarella lavorerà con molta più serenità”.

LA REPLICA DEL SENATOE D’ANNA – Intervistato sull’argomento da Radio Cusano  Campus, il senatore di ALA (Verdini) Vincenzo D’Anna, commenta così la faccenda del cartellino dei furbetti in Senato, replicando a Grillo: “E’ una scemenza. Questa discussione è nata perché il presidente Grasso molto spesso va in bambola. La gente deve sapere che l’apposizione del cartellino non dà diritto a niente. Se tu non prendi parte almeno al 30% dei voti che in giornata si esprimono comunque il senatore non prende la diaria, che ci sia o non ci sia il cartellino immesso. Ieri hanno fatto una polemica con il presidente Napolitano, che se ne era andato da cinque minuti. Il regolamento non prevede che debba togliere il cartellino, ci sono i commessi a fare queste cose. Napolitano è un senatore a vita, che venga o non venga in Senato lo stipendio lo prende lo stesso. Queste sono discussioni inutili che vengono fatte solo per sputtanare il Parlamento. C’è una sorta di imbecillaggine collettiva”:

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