GIOCHI DI POTERE/ Tanto rumore per nulla: la Serie B di calcio resta a 19 squadre. Il Collegio di garanzia del Coni si spacca ma avalla la violazione delle regole

di FABIO CAMILLACCI/ Già, tanto rumore per nulla. Si è perso un mese per tornare al punto di partenza e calpestare, stracciare, violare le regole esistenti fino al mese di luglio. La Serie B prosegue col format zoppo a 19 squadre, non ci saranno ripescaggi nonostante i fallimenti di Bari, Cesena e Avellino. A proposito: regole calpestate quando fa comodo, visto che l’Avellino è stato fatto fallire perchè ha presentato la fideiussione richiesta fuori tempo massimo. Nessuna sorpresa: siamo in Italia, il paese con “p” minuscola. Il paese del Gattopardo e del gattopardismo; il paese dei furbetti del quartierino; il paese in cui una sentenza aggrava l’accusa ma riduce la pena. Del tutto casuale il riferimento alla sentenza d’Appello del processo per “Mafia Capitale”: riconosciuta l’associazione mafiosa ma ridotta la pena a Buzzi e Carminati. Quindi, se la giustizia ordinaria agisce così, non possiamo meravigliarci delle evidenti storture di quella sportiva. Sono identiche in tutto, compresi i tempi biblici. Siamo i maestri delle “sentenze politiche” visto che, come abbiamo già avuto modo di scrivere, la B a ranghi ridotti fa troppo comodo ai 19 club che fanno parte dell’attuale torneo cadetto: potranno beneficiare di circa 600 mila euro in più a testa nella spartizione della torta dei diritti televisivi. Però, ci chiediamo, DAZN ha pagato per un format a 22 club, non a 19. E allora? Dato che le casse di quasi tutte le società di B languono, dubitiamo che verrà restituita una parte dei soldi al servizio di video streaming, nato a Londra, seppur fallace.

Parola d’ordine: “Inammissibile”. L’unica eventualità che non era stata ipotizzata, diventa la soluzione finale. Il Collegio di garanzia del Coni ha respinto i ricorsi contro il provvedimento con cui il commissario della Figc Roberto Fabbricini, proditoriamente e cedendo alle pressioni, aveva bloccato i ripescaggi, fissando il format della Serie B a 19 squadre. Respinti pure i ricorsi contro la delibera della Lega di B, che un istante dopo aveva stilato il calendario e annunciato l’avvio del campionato. Giochi di potere. Il Collegio, in sostanza, si dichiara “incompetente” e invita i ricorrenti a rivolgersi al Tribunale federale nazionale, il primo grado della giustizia sportiva del calcio, entro domani mercoledi 12 settembre (perchè riguarda una decisione presa 30 giorni fa, il 13 agosto. Scusate ma siamo nel Burundi? No, molto peggio: siamo in Italia. Nel frattempo, ovviamente, la Serie B prosegue serenamente a 19 squadre, così come stabilito ad agosto col “golpe calcistico” passato alla storia. Un colpo ad effetto, e soprattutto un brutto colpo alle regole, alla giustizia e alle ricorrenti, costrette a ripartire dal via, e a fare tutta la trafila, mentre il campionato avanzerà inesorabilmente. Conseguentemente, la scelta su chi eventualmente ripescare: se Novara e Catania o Ternana e Pro Vercelli, viene dichiarata “improcedibile”, cioè congelata in attesa degli eventi. Eventi che, però, difficilmente consentiranno alle società di avere “soddisfazione”, motivo per cui, molto probabilmente, ora proveranno tutte a rivolgersi al Tar del Lazio, se non altro per chiedere maxi risarcimenti. E faranno bene a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale. Oltretutto, torna in auge l’accusa di appropriazione indebita: la Figc ha comunque incassato e fatto fruttare i 700 mila euro a fondo perduto presentati dalle aspiranti al ripescaggio, oltre alla fideiussione da 1 milione e 200 mila euro.

Collegio di garanzia spaccato, le parole del presidente Frattini. Dopo aver reso nota la decisione, il presidente del Collegio di garanzia del Coni Franco Frattini ha rivelato: “La Serie B resta a 19 squadre ma io ho votato contro. E’ in corso di pubblicazione la sentenza. Per la prima volta nella mia carriera da presidente ho votato contro la decisione presa a maggioranza. Finisce 3-2, con il mio voto contrario contenuto in una dichiarazione ufficiale che spiega l’inammissibilità di tutti i ricorsi. Il campionato continua a 19 squadre”.

Le tappe di una vicenda kafkiana. Per far capire meglio ai nostri lettori e spiegare come in Italia le regole, le leggi e le norme siano fatte per essere calpescate, ecco le tappe di un’estate rovente e pagliaccesca che ha coinvolto la Lega B. Il 30 maggio con il comunicato ufficiale 54, la Figc definisce criteri e procedure per l’integrazione degli organici dei campionati di Serie A e Serie B per la stagione 2018-2019. Il 18 luglio a fronte della non iscrizione di Bari, Cesena e Avellino, la Figc stabilisce il termine entro cui presentare le domande di ripescaggio: le 13 del 27 luglio. Il primo agosto la Corte federale d’appello conferma in secondo grado la decisione del Tribunale federale che riammette anche Novara (e di conseguenza Catania) a concorrere ai ripescaggi (una riammissione a dir poco discutibile visto che i suddetti club avendo commesso gravi illeciti di bilancio nel recente passato, non avrebbero potuto essere inserite nella graduatoria per il ripescaggio). Il 13 agosto poi, modificando le decisioni precedenti, il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, delibera il blocco dei ripescaggi e fissa a 19 il numero delle squadre impegnate nel campionato di Serie B. Il 7 settembre dopo un lungo dibattimento, il Collegio di garanzia del Coni rinvia a martedì 11 settembre la decisione sulla composizione della Serie B a 22 squadre e sulle questioni relative a blocchi e riammissioni al campionato 2018-2019. Che caos vero? Per farvi capire meglio, di seguito pubblichiamo di nuovo gli articoli scritti il 13 agosto e l’8 settembre. Sic transit gloria mundi.

13 AGOSTO 2018. ORA DI PUNTA/ Calcio, caos campionati: il pesce puzza dalla testa

di FABIO CAMILLACCI/ Un vecchio detto recita: “Il pesce puzza dalla testa”. Allora non meravigliamoci se il calcio italiano ha toccato il fondo con la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia 2018. Basta guardare quello che succede nelle cosiddette istituzioni calcistiche per capire che la risalita sarà difficile, difficilissima. Impossibile se andremo avanti così. La Figc è commissariata da tempo e si parla di elezioni Federali a ottobre. Il candidato forte, udite udite, dovrebbe essere Giancarlo Abete, ovvero: il vecchio che avanza. Oppure, a volte ritornano. Fate voi. Cioè l’uomo scampato per grazia ricevuta allo scandalo di Calciopoli e il grande protagonista della fallimentare Italia firmata Prandelli-Balotelli. Comunque, niente di nuovo. Si sa: in Italia non esiste la meritocrazia. Conta di più la frequentazione di salotti e amicizie importanti. Inevitabile il caos relativo ai campionati di A e B, con la complicità di tutti i presidenti dei club.

Serie A, questione Parma. I ducali sono finiti nella bufera per un presunto tentato illecito sportivo perpetrato dall’attaccante Calaiò alla vigilia dell’ultima giornata del torneo cadetto contro lo Spezia. Leggendo gli atti, un’inezia, una clamorosa e stigmatizzabile leggerezza di Calaiò e dei suoi messaggi via Whatsapp e niente più. Però, prima sono stati comminati al Parma 5 punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione, poi in Appello la condanna è stata cancellata. In tutto questo il Palermo (sconfitto nella finale playoff di B dal Frosinone) continua a chiedere il ritorno in B del Parma, per salire in A al suo posto.

Questione Chievo. “Rinvio o sospensione delle gare del Chievo fino all’emissione della sentenza da parte del Tribunale federale sulla vicenda delle plusvalenze. O, in alternativa, l’immediata retrocessione della società veronese all’ultimo posto della classifica dello scorso campionato di Serie A”. Questo invece quanto chiede il Crotone calcio tramite i propri legali. Lo stesso Tribunale federale infatti deve pronunciarsi sul caso della plusvalenze fittizie o gonfiate del Chievo e visti i tempi biblici della giustizia sportiva, la sentenza è attesa a settembre inoltrato, mentre la Serie A scatta nel prossimo weekend. Quindi il campionato parte con un punto interrogativo.

Serie B, caos e vergogna. Il Benevento ospita il Lecce, il Palermo va a Salerno, riposa il Livorno: ecco alcuni spunti della prima giornata della Serie B 2018-19. Il calendario a 19 squadre è stato sorteggiato oggi in via Rosellini a Milano.Così la volontà della Lega Calcio di B ha prevalso sulla Figc che si è limitata al seguente comunicato firmato dal commissario straordinario Roberto Fabbricini: “Con effetto immediato, d’intesa con la Lega Nazionale Professionisti Serie B e sentite le componenti tecniche, l’articolo 49 delle N.O.I.F. prevedendo per il campionato di Serie B 2018/2019 un numero di 19 squadre anziché 22 e mantenendo inalterato il numero delle promozioni (3 squadre) e delle retrocessioni (4 squadre)”. Tutto ciò avviene in una delle estati più complicate che il nostro sistema calcio ricordi, complice l’esclusione di Cesena, Bari e Avellino per problemi economico-finanziari; senza dimenticare il salvataggio del Foggia che ripartirà dalla B ma da -15. Però, niente ripescaggi, si va avanti col format a 19 squadre. Assurdo. La parola “golpe” utilizzata dal dirigente catanese Lo Monaco, seppur forte, non è molto lontana dalla realtà.

Due mesi di cause andate in fumo. Ricorsi e controricorsi da parte delle società interessate al ripescaggio: Novara, Virtus Entella, Ternana, Pro Vercelli (retrocesse quest’anno), Catania e Siena (sconfitte ai playoff di Lega Pro). Novara e Catania addirittura rimesse in lizza da una sentenza che ha cambiato in corsa le regole con una sorta di amnistia per condanne pregresse. Insomma, delirio: un vero e proprio tutti contro tutti per arrivare a un nulla di fatto, cioè a una B a 19 squadre senza ripescaggi, nonostante siano ancora attese tante sentenze tra ricorsi al Coni e al Tar. Sorvoliamo su quanto sta accadendo in C, dove quest’anno si registra pure la novità delle squadre B sul modello spagnolo. Solo la Juventus però avrà una squadra B di Under 23 in Lega Pro. Nessun altro club di A ha optato per questa novità volta a valorizzare i vivai.

L’intero caos sintetizzato dal patron della Ternana Stefano Bandecchi. Il fondatore dell’Università Niccolò Cusano alla vigilia della compilazione del calendario era stato chiaro: “La compilazione del calendario a 19 squadre è un’ulteriore aggravante morale di quello che sta succedendo. Per l’Italia tutta, non solo per il calcio, in mano a un gruppo di persone che in questo momento si sta collocando più vicino a una attività illegale che a una legale. Questo sta accadendo nel silenzio di tutti, della Federazione, del Coni e, aggiungo, della Presidenza del Consiglio che, sovraintendendo alla attività del Coni, sarebbe dovuta intervenire su questa situazione completamente fuori da qualsiasi regola. Quello che si sta perpetrando è un furto di legalità, e non solo. Basti pensare al rapporto tra un semplice cittadino e le istituzioni, un rapporto istituzionale e di fiducia che viene completamente a mancare nel momento in cui mi viene chiesto di versare 700mila euro a fondo perduto per il ripescaggio e poi le regole non vengono rispettate e chi dovrebbe far rispettare la legalità sta in silenzio, avallando quello che sta succedendo. Spero comunque di essere smentito dai fatti prima delle 19 di oggi quando è in programma la compilazione dei calendari di B”. Game over, il calendario a 19 squadre è realtà.

Non è finita qui. Nonostante la compilazione del prossimo torneo cadetto, l’estate del calcio di B e C potrebbe essere ancora lunga e calda. Ad esempio, nel proprio ricorso, la Ternana chiede l’annullamento del provvedimento assunto dalla Lega di Serie B di pubblicare il calendario del Campionato di Serie B 2018/2019 con l’organico a 19 squadre e di ogni ulteriore atto presupposto, annesso, connesso, collegato e conseguente ai predetti provvedimenti e decisioni. La Ternana ha ufficialmente chiesto al Collegio di garanzia: “Di sospendere in via cautelare, l’efficacia esecutiva dei provvedimenti e delle decisioni impugnate e di tutti gli atti connessi e consequenziali e, per l’effetto, di ordinare alla Lega di B di presentare, entro un brevissimo termine, le certificazioni previste per la Lega e un torneo a 22 squadre”. Aspettiamoci dunque altri colpi di scena, ma prendiamo i fazzoletti e piangiamo: il calcio italiano purtroppo dopo aver toccato il fondo continua a scavare. Proprio vero, il pesce puzza dalla testa.

8 SETTEMBRE 2018. SCENARIO KAFKIANO/ Serie B a 19 o 22 squadre? Ci saranno ripescaggi? Quali club saranno ripescati tra i cadetti? Frattini del Coni rinvia tutto e il caos campionati continua…

di FABIO CAMILLACCI/ Ormai siamo alla farsa. Pensavo che piovesse mica che grandinasse, recita un vecchio adagio. Poi non ci meravigliamo se il calcio italiano, soprattutto a livello di istituzioni (o pseudo tali), cade a pezzi. Figc commissariata e in mano a un commissario straordinario debole e sprovveduto come Roberto Fabbricini: un uomo del presidente del Coni Giovanni Malagò. Per il rinnovo dei vertici della Federcalcio si voterà forse il 22 ottobre, intanto c’è una sorta di vuoto di potere. Il risultato? Il caos campionati di B e di C. E così, il giorno del giudizio diventa l’ennesimo giorno del supplizio visto che per tutti gli interessati sarà un altro weekend di passione, fibrillazione, incertezza. E soprattutto, di attesa. La Serie B resterà a 19 squadre o tornerà a 22? Qualcuno ipotizza che possa addirittura diventare a 24 o a 25. Non si può escludere nessuna ipotesi, nemmeno dopo le tre ore e mezzo di udienza di venerdi 7 settembre: la famosa data spartiacque è diventata una data qualunque ed è sempre più caos. Una situazione che oggi non si verificherebbe nemmeno nella sottosviluppata Repubblica del Ciad. Ma nell’Italia “Repubblica delle Banane” sì.

La situazione. Proprio in virtù di un dibattimento intenso ed articolato, il presidente del Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni, l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, rimanda la decisione a lunedì sera, al massimo martedì. Perchè? “Decidere in poche ore non sarebbe stato serio”, replica la creatura berlusconiana. E allora, a settembre inoltrato, non sappiamo ancora con certezza né quante, né quali squadre parteciperanno al campionato di Serie B, che nel frattempo è già partito in maniera proditoria, consumando le prime due giornate col nuovo format a 19 per volere del presidente di Lega B Mauro Balata e di quasi tutti i 19 club. I presidenti infatti, non avendo più soldi, hanno preferito partecipare una sorta di “golpe calcistico” per spartirsi in 19 invece che in 22 la torta dei diritti televisivi (sempre più unica vera fonte di introito) venduti alla fallace DAZN. Di conseguenza, non sappiamo ancora quante saranno le formazioni al via della prossima Serie C, costretta per l’ennesima volta a rinviare il sorteggio del calendario 2018-19. Il tutto sotto la regia occulta del solito Claudio Lotito, patron della Salernitana (in B) oltre che della Lazio (in A).

Le parole di Frattini. Al termine della lunga udienza, tutti si aspettavano le varie sentenze su format ed eventuali ripescaggi, e invece l’ex ministro degli Esteri ha lasciato di stucco dichiarando: “Io per primo non avevo un’idea che avevo maturato prima. Abbiamo ascoltato, rifletteremo. Credo che tra lunedì sera, massimo martedì mattina decideremo in via definitiva”. Di fatto, il Collegio di garanzia del Coni è stato in grado di decidere solo sul calcio femminile (che ritorna sotto l’ombrello della Figc) e sul ricorso delle quattro componenti federali (Lnd, Aic, Lega Pro, Aia) contro la proroga del commissariamento. Ricorso “improcedibile” per cessata materia del contendere (come detto è stata convocata l’assemblea elettiva per il 22 ottobre), ma vincolando l’ultima fase della gestione commissariale all’ordinaria amministrazione. Tutto questo significa che il commissario ad acta non potrà inserire nello Statuto i nuovi principi del Coni? Mah!

Amare conclusioni. Novara, Catania, Siena, Ternana, Pro Vercelli e Virtus Entella, attendono di sapere da 3 mesi in quale categoria disputeranno la stagione 2018-19, dopo i fallimenti di Bari, Cesena e Avellino e dopo che qualcuno ha calpestato le regole esistenti. Allo stato dei fatti e nel rispetto delle regole meritano il ripescaggio (così come era stato deciso a luglio prima del caos) Pro Vercelli, Siena e Ternana che come le altre hanno pure versato 700 mila euro a fondo perduto e 1 milione e 200 mila euro di fideiussioni. A proposito, che fine hanno fatto quei soldi? Li tiene in cassa la Figc e li fa fruttare. A questo punto c’è pure chi parla di appropriazione indebita. Frattini come tutti gli altri però se ne frega e per ora si limita a fare il Ponzio Pilato dicendo: “Siamo giunti a una conclusione di riflettere su tutti gli argomenti che le parti ci hanno presentati in tre ore e mezzo di discussione. Abbiamo valutato che domenica la B non si gioca. Molto peggio sarebbe stato, e il Collegio mai lo avrebbe fatto, decidere frettolosamente su una questione così delicata”. Il grande Totò, a Frattini in versione “onorevole Trombetta”, avrebbe risposto col suo classico: “Ma mi faccia il piacere!”. Uno scenario kafkiano che genera tanta amarezza, tristezza e rabbia.

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