Gesti volgari e sessisti al Senato: D’Anna e Barani sospesi per 5 giorni. Riforme, passa anche l’articolo 6. Bersani amaro: “Svilito dai trasformismi”

padri costituentiCinque giorni di sospensione dalle sedute per i senatori Vincenzo D’Anna e Lucio Barani. Lo ha deciso il Consiglio di presidenza del Senato al termine della riunione odierna. A riferire la decisione è Cinzia Bonfrisco, capogruppo dei Conservatori e Riformisti. Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha deciso di comminare anche un giorno di sospensione al senatore del Movimento 5 Stelle Alberto Airola responsabile di aver insultato alcuni esponenti del governo e della segreteria d’Aula, ha reso noto il questore Bottici (M5S) al termine della riunione del Consiglio durata oltre quattro ore (nella foto: l’ironico post pubblicato su Facebook dal deputato del M5S Di Battista).

Altre sanzioni. Il consiglio di presidenza del Senato ha comminato anche una censura nei confronti del gruppo della Lega, per aver sventolato in aula dei soldi per denunciare la “compravendita dei senatori verdiniani” che ci sarebbe stata, secondo loro, per votare il ddl Boschi. Censura anche al capogruppo del M5S, Gianluca Castaldi. Il presidente del Senato Pietro Grasso aveva detto: “Gli episodi accaduti nella seduta in Senato sono stati di tale gravità che hanno offeso persone e senatori ed hanno minato la credibilità delle istituzioni. Da questo momento nessuna deroga al principio di correttezza verrà tollerato in Aula”. Grasso inoltre ha chiesto la “collaborazione” dei capigruppo per evitare ulteriori “condotte poco consone” ad un’aula parlamentare.

Riforme costituzionali: approvato anche l’articolo 6, la maggioranza supera due voti segreti. 

In ritardo rispetto al previsto (alle ore 17 contro le 15 programmate), per aspettare le decisioni del Consiglio di presidenza sul caso di Lucio Barani e Vincenzo D’Anna. Come primo atto, l’aula del Senato ha respinto due emendamenti soppressivi proprio dell’articolo 6 del ddl Boschi, che introduce nella Costituzione il regolamento delle opposizioni: i no sono stati 165, i sì 96, un astenuto. Grasso ha ammesso inoltre il voto segreto sull’emendamento Calderoli 6.910 relativo alle minoranze linguistiche. La maggioranza lo ha respinto: i no sono stati 160, i sì 107, gli astenuti 2. La maggioranza, anche se tiene, non raggiunge per un solo voto la maggioranza assoluta, che è di 161.

Proteste della Lega Nord. Il leghista Raffaele Volpi ha contestato il presidente, seguito dai deputati M5s. Grasso ha replicato: “Le decisioni della presidenza sul regolamento non sono un opinione. Reiterare le stesse richieste è comportamento scorretto sia verso la presidenza che verso l’aula. I richiami al regolamento, con intenti ostruzionistici, sempre sugli stessi temi non saranno consentiti”.

Bersani amaro. Prima dell’inizio dei lavori, l’ex segretario del Pd si è detto svilito dai trasformismi: “Non mi preoccupo di Verdini e compagnia ma del Pd e delle politiche di governo – ha scritto Pier Luigi Bersani su Facebook- Sembra che valori, ideali e programmi di centrosinistra si sviliscano in trasformismi, giochi di potere e canzoncine. Bisogna rendere più chiaro dove si stia andando, senza cortine fumogene, giochi di parole e battute assolutorie”. A Bersani ha risposto il vicesegretario dem Lorenzo Guerini: “Non credo sia utile che ogni settimana, anche da parte di Bersani, si costruisca una nuova polemica. Il rispetto per il Pd è anche non aprire ogni giorno un fronte interno e non alimentare tensioni che non servono a nessuno”.

 

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