FORMULA 1, GP GERMANIA/ Lewis Hamilton re di luglio, ora il “Circus” va in vacanza. Niente ferie per una Ferrari irriconoscibile

lewisdi FABIO CAMILLACCI/

Tutto in una mossa. Esattamente come una settimana fa in Ungheria, Lewis Hamilton trasforma in oro la partenza del Gp di Germania andando in testa dopo pochi metri e poi viaggiando sereno e sicuro verso la sesta vittoria stagionale (nelle ultime 7 gare), la quarta di fila, la 49esima in carriera. Bravo, bravissimo lui, ma terribile Nico Rosberg che ha dato una calcio al secchio pieno di latte, gettando al vento la seconda pole di fila e ritrovandosi 4° alla prima curva, bruciato anche dalle due Red Bull. Colpa di un problema elettronico (lo stesso patito sabato nel primo stint in Q3), fanno sapere dal box Mercedes. Il Gran Premio si è deciso lì, allo spegnersi dei semafori rossi. Tutto il resto (per chi non era al volante) è stata noia. Nessuna gioia. La gioia al massimo è stata quella di Hamilton che in quattro gare ha letteralmente terremotato la classifica del campionato passando da -24 del dopo Baku al + 19 di oggi. Quattro assi giocati in un mese: il suo luglio dorato per riprendersi la vetta del Mondiale

Gli altri acuti della corsa. Un’emozione a dir la verità Rosberg c’è l’aveva pure regalata con un sorpassone a Verstappen subito dopo il secondo cambio gomme. Una manovra cattiva però: troppo per i commissari che gli hanno affibbiato 5″ di penalità per aver spinto Verstappen fuori pista. Un provvedimento comunque esagerato; sarebbe ora di cambiare Charlie Whiting; anche se la decisione di oggi è arrivata dai commissari. Curioso come al via, chi partiva peggio tra compagni di squadra, sia riuscito a ribaltare la situazione. Hamilton infatti ha scavalcato Rosberg, Verstappen ha superato Ricciardo, Vettel ha lasciato dietro Raikkonen. Una partenza con ribaltoni, insomma.

Ferrari disastrosa. Il Gp di Germania è stato anche quello del sorpasso Red Bull (festeggiato con un doppio podio) ai danni di una Ferrari sempre più in crisi. Sognando di raggiungere la Mercedes (sogno utopico a oggi), il Cavallino Rampante si è fatto riprendere da chi prima lo inseguiva. Una débâcle vera e propria, non ci sono altre parole. O almeno sarebbero meno eleganti. Vettel e Raikkonen non hanno potuto granchè  contro Mercedes e Red Bull. La gara è stata la copia delle qualifiche senza possibilità di azzardare nulla, se non al via quando Seb ci ha provato con Rosberg. Il bilancio delle prime 12 gare dell’anno è decisamente negativo per la casa di Maranello. Bocciata la macchina, bocciata la squadra, bocciato il miglior pilota Vettel. Promossi solo il motore (ma senza esagerare) e Raikkonen (anche qui senza esagerare).  Restano solo 9 gare per salvare la faccia, per uscire dall’anonimato imbarazzante in cui è sprofondata la Ferrari. Ecco perchè a Maranello non andrà in ferie nessuno anche se per regolamento la fabbrica modenese dovrà chiudere per due settimane.

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