Fico chiede la procedura dell’Ue sulla gestione della Rai (come la Polonia)

Il presidente della Commissione Vigilanza Rai, Roberto Fico, durante l'audizione alla presidente della Rai, Monica Maggioni, Roma, 13 gennaio 2016. ANSA / ETTORE FERRARI

“La Commissione europea esamini la riforma Rai in Italia per capire se è necessario avviare una procedura, così come ha fatto con la Polonia”. Lo ha detto il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5s), in una conferenza stampa a Strasburgo. “Ci sono – ha detto – tante analogie: è in pericolo la libertà di stampa, perché in Polonia, come in Italia, il governo nomina componenti del Consiglio di Amministrazione. Stesso ragionamento sul fronte del potere di revoca, che è nelle mani di chi li nomina. Insomma – osserva Fico – le analogie ci sono. La stessa premier polacca si è difesa dalle critiche dell’Europa dicendo che il loro nuovo sistema è ispirato al nostri. A me, come italiano, sarebbe piaciuto smentirla, ma non ho potuto farlo perché ha ragione: la Polonia si è allineata a noi. Ci sono contesti diversi, ma i principi sono uguali. Per questo chiedo alle istituzioni europee di non usare due pesi e due misure: così come ha messo sotto la sua lente il governo polacco, deve accendere un faro su quello italiano e la sua riforma del sistema radiotelevisivo. Se c’è un rischio forte per la libertà di stampa in Polonia, lo stesso da noi in Italia. Serve – sottolinea Fico – una rivoluzione culturale per avere un’informazione più libera e onesta intellettualmente: la tv pubblica non può essere soggetta alla volontà della politica ma tutelare i cittadini e la democrazia”.

PittellaIl capogruppo del Pse, Pittella, renziano osservante, ha reagito rimproverando al M5s “scarso senso del patriottismo”, ma non ha potuto smentire che l’annuncio di Renzi di voler sottrarre la Rai al controllo dei partiti si è trasformato in controllo del governo sull’informazione della Rai. Il che – come si vede ogni giorno – è persino peggio. Infatti tutti i canali  tv e radiofonici dell’emittente pubblica  sono diventati suoi megafoni a getto continuo.

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