SORPASSO MONDIALE/ Formula 1, nel Gran Premio del Canada Seb Vettel pigliatutto: vittoria a Montreal e ritorno in vetta nella classifica piloti. Sul podio Bottas e Verstappen

di MARCO VALERIO/ Rilancio mondiale. Vettel vince in Canada, riporta al successo la Ferrari su una pista su cui non si imponeva dal 2004 (ai tempi del grande Michael Schumacher) e soprattutto torna in vetta al Mondiale piloti scavalcando Hamilton di 1 punto. Il britannico a Montreal ha chiuso 5°. Il weekend perfetto di Seb: dopo la splendida pole del sabato, il tedesco si conferma in gara, coglie la terza vittoria stagionale, precede sul podio Bottas e Verstappen e ripropone così il suo profilo di campione inesorabile di cui il Cavallino Rampante ha bisogno nella caccia iridata. Forse ancora ispirato dalla pista dedicata a Gilles Villeneuve (cui viene reso un tributo dal giro di onore del figlio Jacques con la 312T3 con cui il papà conquistò, 40 anni fa, proprio su questa pista il suo primo successo in Formula 1), Sebastian si impone con personalità e modi perentori: in testa dalla prima all’ultima curva il Vettel approfitta al meglio della gara obbligatoriamente conservativa del rivale Hamilton, privo di una power unit evoluta come quella a sua disposizione sulla SF71H, e opaco.

Ferrari e Vettel: binomio vincente. Vettel costruisce il successo al via, con uno start impeccabile e la lucidità di ripetersi dopo la Safety Car entrata al primo giro (botto fra Stroll e Hartley che poteva avere conseguenze peggiori), per poi incrementare il vantaggio e tenere a distanza di sicurezza Bottas e Verstappen, che arrivano incollati. Nel temuto incrocio delle strategie, con le Red Bull gommate rosa (hypersoft) pronte a sparigliare le tattiche con soste anticipate e il miglior abbrivio in partenza rispetto alla concorrenza di Ferrari e Mercedes con calzature viola (ultrasoft), la “rossa” di Maranello infatti esce vittoriosa: resta in pista più a lungo del pit stop di Verstappen (17° giro) e Ricciardo (18°), ma riesce a proteggere con margine la grande gara di Vettel: successo numero 50, un capolavoro.

Delusione Kimi. Discorso diverso per Raikkonen: il finlandese chiude 6°, anonimo, incapace di insidiare un Hamilton in difficoltà di motore e con gomme più “vecchie” di ben 16 giri. Purtroppo Kimi non graffia: Iceman dopo l’errore in Q3 si esibisce in una gara non all’altezza della grande competitività della Ferrari. Che, è bene chiarirlo, nella lotta contro Hamilton ha assoluto bisogno di un suo maggiore apporto. Per quanto riguarda altri piloti e altre scuderie: Alonso non riesce a festeggiare il suo 300° GP, mesto ritiro mentre navigava ai margini della zona punti, mentre Hulkenberg (7°), Sainz (8°), Ocon (9°) completano la lista dei primi dieci insieme a Leclerc, 10° e a punti per la terza volta nelle ultime quattro gare.

La gara di Montreal. Al via, momento cruciale per il differente compound delle gomme, lo scatto di Vettel è imperioso, mentre Verstappen e Bottas fanno a ruotate alla prima curva, con l’olandese che deve accodarsi, e Stroll e Hartley che, come detto, si agganciano alla curva 7. La Toro Rosso stretta contro il muretto quasi decolla e la Safety Car deve entrare in azione. Tradizione confermata su questa pista. Alla ripartenza Vettel non ha problemi, mentre Sainz ne crea a Perez (toccata con taglio di pista da brividi) e Alonso lotta duramente con Leclerc. Hamilton imperversa sui manettini per problemi al suo motore e al 17° giro va ai box insieme a Verstappen. Un giro e tocca a Ricciardo che guadagna la posizione su Lewis. Raikkonen allunga lo stint fino al 33° giro e rientra in coda a Hamilton, al 6° posto. Alla 37° tornata la sosta di Bottas, marcato da Vettel alla tornata successiva: il tedesco ferrarista dopo il pit stop, impeccabile, resta al comando con agio. Bottas prova il forcing su Seb, ma commette anche un dritto che ne rompe il ritmo e deve guardarsi da Verstappen che negli ultimi giri lo incalza e gli arriva vicinissimo. Quasi lo stesso per Hamilton che insegue Ricciardo, bravo a lasciarsi nel taschino qualcosa per gli ultimi due giri. Inutili però ai fini della classifica ufficiale.

Il giallo della bandiera a scacchi. Per un errore, la modella Winnie Harlow, infatti, sventola la bandiera a scacchi al 69° dei 70 giri e, per l’articolo 43.2 del regolamento sportivo della Formula 1, il risultato omologato è quindi basato sul giro 68.- La regola recita: “Se per qualsiasi ragione il segnale di fine gara viene dato prima che il leader abbia completato il numero programmato di giri, la gara verrà considerata terminata quando il leader ha superato per l’ultima volta la linea del traguardo prima che il segnale sia stato dato”. Nulla sarebbe cambiato per le posizioni, ma se fosse successo qualcosa sarebbe stata una vera beffa. La Harlow si è poi scusata: “Mi hanno detto di sventolare e l’ho fatto”. Liberty Media ci rifletta, certe gaffe possono costare caro. Intanto, godiamoci il rilancio della Ferrari e di Vettel nel Mondiale. Potrebbe finalmente essere l’anno buono per il ritorno al trionfo.

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