EUROPA LEAGUE/ Totti incanta ancora e la Roma torna a sorridere. Il Capitano giallorosso: “Non stavo così bene neanche a 25 anni”. Nuovo crollo europeo dell’Inter, figuraccia a Praga. Pokerissimo Fiorentina: doppietta di Zarate con dedica alla moglie guarita da un brutto male. Il Sassuolo cade in Belgio

totti nuovodi FABIO CAMILLACCI/ Totti è come il vino, invecchiando migliora. Sono in tanti ormai a dirlo e anche lo stesso Capitano giallorosso lo ammette: “Non stavo così bene nemmeno quando avevo 25 anni”. Roma-Astra Giurgiu, per il secondo turno della fase a gironi di Europa League finisce 4-0. Totti incanta ancora e Spalletti torna a sorridere. Strootman, Fazio, un autogol e Salah regalano ai giallorossi il primo successo in Europa in questa stagione e la vetta del girone: due assist e una traversa per il Capitano che due giorni dopo il suo 40esimo compleanno fa divertire l’Olimpico. Spalletti cercava la Roma, ritrova sì la sua squadra, ma soprattutto ammira il ragazzino più “vecchio” di tutti capace di dare ancora lezioni in campo. Giallorossi in testa al raggruppamento con 4 punti come l’Austria Vienna che ha pareggiato in casa contro il Viktoria Plzen. Cechi a 2 punti, rumeni dell’Astra ancora a secco.

Totti è il primo a sorprendersi. Il fuoriclasse romanista al termine ha detto: “Nel primo tempo scherzavo e mi dicevo ‘cavolo, non stavo così bene neanche a 25 anni, anche con le gambe’. I 90 minuti li reggo abbastanza bene”. Altroché, lasciate stare l’autorete, opera dello sciagurato Fabricio: tutti i gol segnati dalla Roma contro l’Astra Giurgiu hanno il marchio di fabbrica del suo Capitano e non serve neppure che la metta dentro. Lo show di Francesco Totti comincia con il gesto più semplice, eppure mai banale: un calcio di punizione al centro dell’area, con la palla che Strootman deve solo limitarsi a spingere in rete. L’apice lo tocca con un colpo di tacco per Salah che poi l’egiziano spreca: l’arte non ha bisogno dell’opera compiuta per essere ammirata. Poi arrivano altre gemme: la botta su punizione che si stampa sulla traversa (prima del tap-in vincente di Fazio), il cucchiaio delicato per il 4-0 di Salah, un altro lancio millimetrico per Iturbe. Totti resta in campo 90 minuti, come contro il Crotone in campionato e come allora finisce 4-0: niente standing ovation, ma l’Olimpico ha avuto modo di applaudirlo per tutta la partita e cantargli “Tanti auguri” alla fine. Spalletti non lo ha risparmiato in vista dell’Inter, quando il Capitano, prevedibilmente, tornerà a sedersi in panchina. Magari per entrare e risolvere. Ma questo Totti merita di giocare titolare.  La felicità è visibile sul volto di Totti a fine partita e si vede dalla voglia di scherzare: “Avevo ancora lo smoking della festa? Certo, è su misura, difficile toglierlo. Scherzi a parte, era importante far vedere che squadra siamo, abbiamo dato una risposta importante. Mi ha votato il 90% degli spettatori? Facevano parte della festa , fa piacere. La nostra migliore risposta era giocare bene e vincere, questo è quello che vuole la gente e quello che vuole il mister e soprattutto noi, per dimostrare che siamo un gruppo unito”.

L’Inter in Europa? Un ente benefico. Dopo il red carpet srotolato in casa davanti ai modesti israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva, i nerazzurri  fanno passare per il Real Madrid anche uno Sparta Praga reduce dalle scoppole con Southampton e Slavia, con relativo cambio di allenatore. In un primo tempo da “Scherzi a parte”, decide una doppietta di Vaclav Kadlec. Non esattamente CR7. Nella ripresa Palacio illude, ma subito dopo Ranocchia si fa espellere e Holek chiude la pratica. Inter a zero punti dopo due giornate: la qualificazione ai 16° di finale di Europa League è sempre più difficile. Nell’altra partita del gruppo, 0-0 in Israele tra Hapoel e Southampton. Questa la nuova classifica: Hapoel e Southampton 4 punti, Sparta Praga 3, Inter 0.

La Fiorentina prima soffre e poi dilaga. Contro il Qarabag i viola ritrovano vittoria e gol, portandosi a 4 punti in classifica dopo il pari di Salonicco. Paulo Sousa schiera una formazione molto offensiva con Babacar e Kalinic in attacco, Tello a destra e Bernardeschi che parte da sinistra per poi accentrarsi. In mezzo, esordio dal primo minuto di Cristoforo. Ma per i gigliati non sono tutte rose e fiori. L’episodio che cambia il match dopo un inizio sofferto si registra alla mezz’ora: Kalinic si invola verso la porta, Yunuszada in scivolata tocca con la mano e viene espulso. Qarabag in 10 per oltre un’ora. Sulla punizione seguente Sehic para bene su Bernardeschi. Logico il vantaggio viola con Babacar che ribatte in gol una punizione di Kalinic respinta dal portiere. Con Sanchez, in fuorigioco, considerato non attivo. Splendido il raddoppio con la combinazione Tello-Cristoforo-Kalinic e piatto vincente del croato. Prima dell’intervallo lo stesso Kalinic serve a Babacar il pallone del 3-0. Nella ripresa Sousa lascia Sanchez negli spogliatoi, al suo posto entra Vecino. Fuori Anche Bernardeschi e Kalinic, dentro Chiesa e Zarate, all’esordio stagionale. L’argentino ci mette due minuti per andare in gol con la complicità del portiere avversario. E poi, in lacrime, mostra una maglietta con la scritta “Grazie Dio, Nat ti amo” dedicata alla moglie Natalie, recentemente guarita da un tumore. Sempre Zarate al 78′ disegna una fantastica punizione dal limite che si infila alla destra di Sehic per il quinto sigillo viola. Prima della fine il Qarabag segna il gol della bandiera con un bel sinistro del sudafricano Ndlovu. Fiorentina in vetta al girone insieme al Paok Salonicco con 4 punti. Greci corsari in Slovacchia in casa dello Slovan Liberec che resta a 1 punto come il Quarabac.

Primo schiaffo europeo per il Sassuolo. Affondati in 25 minuti di gara. Gli emiliani, dopo la netta vittoria all’esordio contro il Bilbao, naufragano nell’acquazzone che si abbatte su Genk. Tre a uno il punteggio finale per i belgi. I padroni di casa sfruttano le reti di Karelis all’8′ (su assist di Pozuelo) e di Bailey al 25′ per indirizzare immediatamente una gara in cui i ragazzi di Di Francesco dimostrano di non meritare un passivo così pesante. Al 61′ è capitan Buffel a chiudere definitivamente il match. Inutile il gol di Politano quattro minuti dopo. I neroverdi si sono lasciati travolgere dal ritmo frenetico imposto dagli avversari e dal pressing che Susic e compagni hanno esercitato sin dalle prime battute di gara. Qui sono da ricercare i motivi della sconfitta. Grande equilibrio comunque in questo raggruppamento: Sassuolo, Bilbao, Rapid Vienna e Genk sono tutte a quota 3 punti. Il Sassuolo quindi ha ancora molte possibilità di coronare l’ennesimo sogno.

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