ELEZIONI REGIONALI/ Trentino Alto Adige alle urne con due sistemi diversi

Gli 800mila cittadini della regione a statuto speciale Trentino-Alto Adige Sud Tirolo sono chiamati alle urne domani (domenica 21 ottobre) per eleggere i consigli provinciali di Trento e Bolzano, i cui membri (35 per ciascuna delle due province autonome) formano anche il Consiglio regionale. Questo eleggerà il presidente della Regione, ma con una particolarità: nella prima metà del quinquennio sarà scelto tra i consiglieri di lingua italiana, nella seconda metà la carica sarà attribuita a un consigliere di lingua tedesca.

Si avranno quindi due voti politicamente e  territorialmente distinti, che andranno poi a convergere in un unico organismo su scala regionale. In Alto Adige i seggi si apriranno alle 7 e chiuderanno alle 21, dopo di che inizierà subito lo scrutinio; in Trentino, invece, dove le urne apriranno alle 6 e rimarranno aperte fino alle 22, e lo spoglio avverrà il lunedì mattina.

Altre differenze. Il presidente della Provincia di Trento viene scelto con elezione diretta, ma con la possibilità per le liste di allearsi in coalizioni. Ogni elettore può votare un singolo partito collegato ad un candidato presidente, indicando la preferenza per massimo tre consiglieri. Al candidato più votato andrà un premio di maggioranza pari a 18 seggi su 35, con un vantaggio che salirà a 21 consiglieri su 35 qualora il candidato ottenga il 40% e oltre.

IN TRENTINO – Nelle elezioni di 5 anni fa la coalizione di centrosinistra (composta da Pd, Partito autonomista trentino tirolese (Patt), Unione per il Trentino con Dellai, Verdi, Italia dei Valori, Unione Autonomista Ladina e Riformisti per l’Autonomia),  capeggiata dall’attuale presidente in carica, Ugo Rossi, ottenne il 58%.

Domani, invece, c’è una folla di liste e di candidati sui due fronti.   Il centrosinistra si presenta diviso. Il Pd ha bocciato la ricandidatura di Ugo Rossi, che corre comunque per il Patt. Il Pd si presenterà con Unione per il Trentino e Futura 2018, e il candidato presidente è l’ex senatore Giorgio Tonini.  Liberi e Uguali candida Antonella Valer e ha il sostegno della lista L’Altro Trentino a Sinistra formata anche da candidati provenienti da Rifondazione e Potere al Popolo.

Il centrodestra invece si presenta unito con la candidatura del leghista Maurizio Fugatti sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, UdC-Centro Popolare, Progetto Trentino, Agire, Civica Trentina, Associazione Fassa e Autonomisti Popolari.

Per il M5s le “regionarie” hanno confermato la candidatura di  Filippo Degasperi, già candidato presidente nel 2013 con un consenso del 5,72%  e due consiglieri eletti.

IN ALTO ADIGE-SUD TIROL – Nella provincia di Bolzano i partiti corrono da soli in un sistema proporzionale puro.  Le liste in competizione sono: Svp Südtiroler Volkspartei; Team Köllensperger; Süd-Tiroler Freiheit; Die Freiheitlichen; Bürgerunion für Südtirol; Forza Italia; Noi Alto Adige Südtirol; Verdi – Grüne – Verc; Vereinte Linke Sinistra unita; L’Alto Adige nel cuore Fratelli d’Italia uniti; Lega Nord; Pd Partito Democratico – Demokratische Partei; CasaPound Italia; Movimento 5 stelle.

Cinque anni fa la Svp vinse con il 45,7% dei voti, eleggendo 17 consiglieri su 35. E quindi, non riuscendo a conquistare la maggioranza assoluta, si alleò con Pd, come è avvenuto anche alle politiche del 4 marzo con la elezione di Maria Elena Boschi.

Un posto spetterà a un candidato di lingua ladina: tra tutti i candidati appartenenti al gruppo linguistico ladino sarà eletto il più votato, a prescindere dalla lista di appartenenza e dalla percentuale di voti ottenuti.

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