Elezioni. Riammesse dal Consiglio di Stato la lista di Fassina a Roma e quelle di Fd’I a Milano e Ncd a Cosenza. Si voterà solo domenica

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse13-11-2014 RomaPoliticaPresentazione del libro di Salvatore Merlo "Renzi e la classe dirigente" presso l'Istituto SturzoNella foto Stefano FassinaPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse13-11-2014Politic Presentation of the book "Renzi e la classe dirigente" at Sturzo' InstituteIn the photo Stefano Fassina

Il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso della lista ‘Sinistra per Roma – Fassina sindaco’, ha ammesso la stessa a partecipare alle prossime amministrative per le elezioni del sindaco della capitale e dell’Assemblea capitolina. Lo ha deciso la III Sezione in sede giurisdizionale ribaltando le precedenti decisioni dei Tar.

 Sono state riammesse anche le liste di Fratelli d’Italia a Milano  e di “Cosenza popolare” in Calabria espressione del Nuovo centrodestra rappresentato dal sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile e dal fratello Pino, vice presidente del Consiglio regionale. La lista sostiene la candidatura a sindaco di Enzo Paolini, del Pse.

Il Consiglio di Stato ha ribaltato dunque le decisioni prese dal Tar Lazio e Lombardia, accogliendo l’appello proposto dalle liste “Sinistra per Roma Fassina Sindaco” e “Rete Liberale”, di sostegno al candidato sindaco Marchini, ammettendole a partecipare alla prossima consultazione elettorale per le amministrative. La sentenza di merito è stata resa dal Consiglio di Stato il primo giorno lavorativo successivo alla presentazione dell’appello. Le liste erano state escluse per la mancata indicazione in alcuni atti della data di autenticazione delle sottoscrizioni.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittima tale esclusione perché nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche quando siano prive di data, purché risulti certo che l’autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge. Il Consiglio di Stato ha sottolineato l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge.

Palazzo Spada ha, inoltre, riformato la sentenza del Tar Milano e ha accolto l’appello proposto dalla lista “Fratelli d’Italia”, che era stata esclusa dalla competizione elettorale per l’elezione del Consiglio comunale di Milano per la mancata presentazione delle dichiarazioni di assenza delle cause di incandidabilità.

Tale esclusione è stata ritenuta illegittima in quanto è risultato che tali dichiarazioni fossero state depositate, complete in tutti i loro elementi, il giorno successivo, e che il ritardo fosse addebitabile ad un comportamento tenuto dalla stessa amministrazione.

Il Consiglio di Stato ha sottolineato, anche in questo caso, l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali previsti dalla legge.

Si vota solo domenica 5 (ballottaggi solo domenica 19. Intanto è confermato che si voterà solo domenica 5 giugno. E così per i ballottaggi: solo domenica 19. Il ministro Alfano ha ritirato la proposta di tenere le urne aperte anche lunedì 6 per evitare che il lungo ponte festivo della prima settimana di giugno possa incrementare l’assenteismo.  Le obiezioni sui costi che il prolungamento avrebbe comportato (obiezioni venute anche da Enrico Letta, che quando era a capo del governo aveva deciso di limitare alla sola giornata domenicale l’apertura dei seggi) sono stati determinanti per questa scelta, che comunque Alfano ha motivato anche con la necessità di mettere a tacere le polemiche nate dalla sua proposta.

La stessa limitazione a una sola giornata, quindi, varrà anche per il referendum di ottobre.

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