E’ morto Jerry Lewis, il “Picchiatello” che ha segnato una rivoluzione nella comicità cinematografica

E’ morto l’attore americano Jerry Lewis, aveva 91 anni. Il Picchiatello diceva che ”bisogna essere matti per fare il comico”, e lui aveva iniziato a 5 anni quando si era accorto che la gente rideva alle sue battute. Ma Jerry Lewis, uno dei comici più rivoluzionari del dopoguerra, era nonostante tutto diventato un monumento e i suoi 90 anni, giusto il 16 marzo del 2016, erano stati celebrati con una retrospettiva al MoMa di New York e una reunion con Martin Scorsese al Museum the Moving Image.

Ora, dopo una morte varie volte annunciata come una fake news, Hollywood Reporter e Variety annunciano che Jerry Lewis, con all’attivo una quarantina di film come attore, una decina da regista, tanta tv, è scomparso davvero a Las Vegas a 91 anni per cause naturali. Lewis nacque il 16 marzo del 1926 a Newark, periferia delle Grande Mela da genitori attori di vaudeville, russi di origine ebraica, radici che gli fecero abbandonare presto la scuola, quando fu espulso dal collegio dove era iscritto per aver picchiato un insegnante che parlava male degli ebrei.

In assoluto il più grande attore comico del secolo precedente: Jerry Lewis, grazie alla straordinaria mimica facciale e alla sbalorditiva genialità di intrattenitore, è riuscito a segnare un epoca.
Ambizioso, esilarante, esplosivo, esagerato; un caleidoscopico vortice di aggettivi, non sarebbe sufficiente, per delineare il profilo di un’artista talmente grandioso e versatile. Il divo è stato inoltre un pioniere della cinematografia, nonché promotore di numerose iniziative benefiche. L’attore, nasce nel 1926 a Newark nel New Jersey. La madre Rachael, è un’abile pianista, mentre il padre Daniel, è un cantante che per sua sfortuna non riuscirà mai a sfondare. Jerry, viene al mondo dopo un parto travagliato: i medici usano talmente tanto etere che il bimbo appena nato, rimane privo di sensi per oltre due giorni. I chirurghi allora, propongono di intervenire con un’operazione all’encefalo; sarà la nonna materna, Sarah, ad opporsi fermamente a questa decisione. La sua determinazione sarà essenziale per la vita del piccolo. Lewis infatti, si sveglierà sano e salvo tra le braccia della donna, poco tempo dopo.

L’infanzia dell’attore è turbata dagli incessanti spostamenti dei genitori: Daniel, in perenne cerca di un nuovo ingaggio, è solito trasferirsi di città in città con la famiglia. Questo rende infelice il figlio, poiché non gli permette di mantenere alcuna amicizia. In quegli anni, Jerry trascorre il suo tempo con nonna Sarah, la quale, da al nipote tutto l’affetto e le attenzioni necessarie. Il giovane ricambia tali premure improvvisando per la donna deliziose gag. Tutto questo però, non basta a colmare il senso di solitudine che Lewis prova costantemente.
Per fare qualche soldo, il ragazzo prova a lavorare saltuariamente: è però più dedito a fare il buffone, piuttosto che a svolgere i suoi compiti. Quindi, non riesce a mantenere alcun impiego!
Anche a scuola, l’adolescente Jerry fa trapelare il suo temperamento irrequieto: in classe viene continuamente ripreso dagli insegnanti a causa di un comportamento sin troppo esuberante. All’età di 13 anni, dopo aver causato un’esplosione nell’aula di chimica, viene espulso dal liceo per aver dato un pugno al preside, in risposta ad un’osservazione anti-semita da parte di quest’ultimo. Qualche giorno dopo, la sua amata nonna Sarah, la donna che Lewis ha sempre considerato il suo angelo custode, passa a miglior vita.
Il tempo trascorre in fretta, e Daniel, messi da parte i sogni di gloria, trova impiego in un rinomato hotel gestito da ebrei. Divenuto in seguito uno dei soci dell’albergo, l’uomo fa assumere Jerry come facchino. Nei momenti di svago, il 15enne si diverte a rallegrare i colleghi coetanei, con i sui numeri folli. Il suo più fervido ammiratore diviene Irving Kaye, facchino di mezz’età che persuade il giovane a intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo.
Infuriato per aver incoraggiato il figlio, Daniel, fa licenziare Kaye. Il ragazzo tuttavia non molla e chiede ad Irving di diventare suo manager: i due cosi, lasciano l’hotel.
Kaye fa scritturare Jerry nei night club di Brooklyn: il talento del giovane non passa inosservato, ben presto viene ingaggiato nei maggiori teatri di varietà della East-Coast. Lewis sarà sempre seguito amorevolmente da un’instancabile Irving, il quale lo sosterrà come un figlio.
Nell’agosto del 1944, il comico ormai diciottenne, incontra la cantante Patti Palmer, con cui convolerà a nozze nell’ottobre dello stesso anno e dalla quale avrà sei figli: Gary, Ronald, Scott, Christopher, Anthony e Joseph.
Poco tempo dopo, in un prestigioso locale della Grande Mela, il Glass Hat, Jerry si imbatte in un allora sconosciuto Dean Martin: Lewis, viene completamente ammaliato dal fascino e dalla classe di questo uomo.
Nel ’46 Dean Martin e Jerry Lewis (nella foto i due con Marylin Monroe) , si esibiscono per la prima volta insieme al Club 500 di Atlantic City: ha inizio cosi un sodalizio storico, lungo un decennio! L’accoppiata Lewis-Martin diviene a poco a poco un marchio di garanzia: i loro show fanno faville e sono richiesti in tutti gli States. L’irresistibile duo, il giovanotto seducente impersonato da Dean ed il ragazzaccio imbranato interpretato da Jerry, conquista l’America.
I divi più contesi del panorama hollywoodiano, girano svariate pellicole come La Mia Amica Irma e Attente ai Marinai.
I ragazzi diventano la coppia più amata degli Stati Uniti che cadono letteralmente ai loro piedi: il paese del dopoguerra, grazie ai due giovani, torna nuovamente a sorridere.
Jerry è al settimo cielo, finalmente non si sente più solo: in Dean, ha trovato quell’amico speciale che ha desiderato da tutta una vita .
Col passare del tempo, i dirigenti della Paramount Pictures si accorgono che la popolarità della coppia, è dovuta principalmente alla geniale comicità di Lewis.
Ed è cosi che nel 1956, la casa di produzione mette fine a quella memorabile unione che ha dato vita a centinaia di spettacoli e a ben 16 lungometraggi.
Attore, musicista, mattatore, cineasta, nonché amico epistolare di Stan Laurel: Jerry è ormai il re incontrastato di Hollywood.
All’apice della carriera, il comico gira nel 1960 il suo progetto più costoso ed ambizioso fino ad allora: Il Cenerentolo di Frank Tashlin. Durante le riprese, l’attore viene colto da un malore ma poche settimane più tardi, torna di nuovo sul set.
Le parodie, gli sketch e leggendarie cadute, hanno fatto scuola. Nel ’61, dirige ed interpreta L’idolo delle Donne. Nel corso delle registrazioni, la superstar della Paramount rivoluziona il mondo della cinematografia, ideando un prototipo di videocamera oggi conosciuto come video-assist. I Paramount Studios sono il suo parco giochi: Lewis è un tale perfezionista che si occupa di tutti gli aspetti della produzione. Nel ’63, il divo da vita a quello che è considerato tutt’ora il suo più grande capolavoro:Le Folli Notti del Dottor Jerryl. Qui il comico, indossa i panni di un timido ed impacciato insegnante di chimica, il Professor Julius Kelp che grazie ad una pozione da lui stesso ideata, si trasforma nel suo alterego: il sensuale e sfrontato Buddy Love.
Nonostante la fama, l’amore e il denaro, l’attore non si sentirà mai completo, a causa della disapprovazione del padre, troppo invidioso del suo successo.
Ma questo non è niente se paragonato ai molteplici problemi di salute che iniziarono concretamente nel ’65 e che non lo hanno più abbandonato. In quell’anno infatti, per eseguire una delle sue cadute, Jerry si scheggia una vertebra. Questo incidente gli ha causato dei gravi danni all’apparato scheletrico, procurandogli un dolore interminabile alla schiena, una sofferenza lunga 37 anni, tanto da fargli pensare al suicidio. Fortunatamente, mediante un’intervento di neurostimolazione, il divo è tornato di nuovo a sorridere.
Sebbene, dalla metà degli anni sessanta ad oggi, le condizioni fisiche del comico sono state pressoché precarie ( i problemi cardiaci, il diabete, la fibrosi polmonare….) , Lewis, ha sempre potuto contare sulla sua grande forza di carattere e nel sostegno della seconda moglie, la ballerina SanDee Pitnick. Divorziato nel 1980 da Patti, Jerry sposa SanDee tre anni dopo: i due hanno una figlia, Danielle Sarah nata nel 1992, chiamata cosi, in onore del padre e della nonna dell’attore.
Il divo, è stato tra l’altro professore di cinema all’Università della California: tra i suoi studenti c’erano Steven Spielberg e George Lucas. Sarà inoltre ricordato, per il suo nobile impegno nel campo della solidarietà: è l’ideatore del Telethon a favore dell’Associazione per la Distrofia Muscolare, iniziativa che gli è valsa, nel 1977, una nomination al premio Nobel per la Pace. (servizio Ansa)

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