Cuba: 9 giorni di lutto per la morte di Fidel Castro. Funerali il 4

Castro FidelSi svolgeranno domenica 4 dicembre a Santiago i funerali di Fidel Castro ed fino a quel giorno a Cuba sarà lutto nazionale. Il leader della rivoluzione comunista aveva  compiuto 90 anni ad agosto. L’annuncio della morte lo ha dato il fratello Raul alla tv di stato cubana: “Oggi, 25 novembre, alle 10:29 della notte è morto il Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz”. Il corpo è stato cremato.

Per oltre mezzo secolo leggendario protagonista mondiale

Fidel Castro è stato uno dei grandi protagonista, per quasi sessant’anni, della storia del mondo ma soprattutto simbolo della lotta dei popoli poveri   contro quello che veniva considerato l’imperialismo americano.
Nato a il 13 agosto 1926 a Biran, figlio del proprietario terriero spagnolo Angel Castro e della cubana Lina Ruz, ha studiato prima nei  Fidel 2collegi La Salle e Dolores di Santiago de Cuba, poi, dal 1941 al 1945, a L’Avana, nella prestigiosa scuola gesuita di Belen, periodo che incide fortemente nella sua formazione culturale, così come in quella del fratello, Raul. Qualche anno dopo la laurea in legge si candida alle presidenziali, progetto subito frustrato per il golpe del 10 marzo di Fulgencio Batista. La sua risposta è l’assalto alla Caserma della Moncada, il 26 luglio 1953. Per Fidel fu un disastro: i ribelli vennero catturati e 80 di loro fucilati.
Fidel e CheCastro è condannato a 15 anni di prigione e, nella sua difesa finale, pronuncia il famoso discorso su ‘La storia mi assolverà’, in cui delinea il suo sogno rivoluzionario. Dopo il carcere, amnistiato, va in esilio negli Usa, poi in Messico: è qui che conosce Ernesto Che Guevara (foto  a destra). Insieme a lui, al fratello Raul ed altri 79 volontari, nel’56 sbarca a Cuba a bordo del ‘Granma’. Il gruppo, sorpreso dalle truppe di Batista, viene decimato: in 21 riescono a rifugiarsi nella Sierra Maestra. I due anni di guerriglia mettono alle corde il dittatore. Il 1° gennaio 1959, i ‘barbudos’ entrano trionfalmente a L’Avana. Castro lo fa qualche giorno dopo.
Fino al trionfo della ‘revolucion’, l’isola viveva del commercio con Washington. Dopo la presa del potere di Fidel, il paese divenne un campo di battaglia della ‘guerra fredda’. Cuba riesce comunque a resistere al duro embargo americano e ad un attacco militare, quello della ‘Baia dei Porci‘, organizzato dalla Cia formato da cubani reclutati all’estero. E’ poi stata al centro della crisi dei missili nel 1962 che ha rischiato di trascinare il mondo in una guerra nucleare mondiale.
Fidel 4Forte di un inossidabile carisma e affascinante capacità oratoria, Fidel è stato per decenni il ‘nemico numero uno’ di Washington: con il risultato che, mentre accresceva la sua dipendenza dall’Urss, appoggiava i movimenti marxisti e le guerriglie in America Latina ed in Africa, Fidel e papa Francescodiventando tra i leader del movimento dei Paesi non Allineati.
Nel frattempo, si sposa con Dalia Soto del Valle, che le dà  cinque figli: Alexis, Alexander, Alejandro, Antonio e Angel. Il ‘lider maximo’, con una vita privata nella Fidel e Benedettoquale realtà e mito s’intrecciano, è ‘sopravvissuto’ a dieci presidenti Usa e – come ha più volte ricordato – a 600 attentati. Perfino nel crepuscolo del suo mandato, Fidel e il sistema politico cubano sono riusciti nel bene e nel male a resistere alla disintegrazione socialista e al crollo dell’Urss nel ’91.
Per i cubani, Castro è stato il ‘Comandante’, oppure semplicemente Fidel, sul quale sono state costruite tante ‘storie’: “non dorme mai”, “non scorda nulla”, “è capace di penetrarti con lo sguardo e sapere chi sei”, “non commette sbagli”. Castro ha d’altro lato esibito una devozione per le cifre e i dati, nascondendo caratteristiche come il pudore e lo scarso interesse, raro per un cubano, per la musica e il ballo. Ha sempre avuto una salute di ferro fino all’improvvisa e grave emorragia all’intestino avuta al rientro da un viaggio dall’Argentina poco prima di compiere 80 anni.

Fidel 3 e RaulMalato, dopo aver delegato il potere al fratello Raul – prima in modo provvisorio il 31 luglio 2006, poi definitivamente nel febbraio 2008 – ha così cominciato il conto alla rovescia verso la fine di una vita leggendaria. L’era di Fidel si scioglie lentamente, in mezzo a una nuova Cuba ogni volta più ‘raulista’, tra una serie di riforme economiche e la mano ferma del potere sul fronte politico: di sicuro una transizione, la cui portata è però difficile da capire.
La data chiave della nuova era è il 17 dicembre 2014: quel giorno, a sorpresa e con la mediazione di Bergoglio, L’Avana e Washington annunciano il ‘disgelo’ bilaterale. Fidel assiste da lontano al ‘deshielo’, ogni tanto scrive qualcosa ribadendo concetti quali la ‘sovranità nazionale’ e il ‘no all’impero’. Ma in sostanza a dettare il ritmo dei cambiamenti ormai è il fratello Raul.
‘Ucciso’ più volte dalle reti sociali, e con lunghi periodi di assenza dal pubblico, i limiti al suo mandato Fidel li aveva fissati nel 2003, rivolgendosi così  ai cubani: “Rimarrò con voi, se lo volete, finchè avrò la consapevolezza di potere essere utile, se prima non lo decide la stessa natura. Nè un un minuto prima nè un secondo dopo”.

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