Due manifestazioni del centrodestra per il NO (con reciproche frecciate) a Firenze e a Padova

SELFIE MELONI, SALVINI E TOTI A MANIFESTAZIONE FIRENZE (UFF. ST. MELONI)
Selfie di Salvini, Toti e Giorgia Meloni a Firenze 

Il centrodestra nella giornata di domenica è sceso in piazza per il NO al referendum con due manifestazioni separate: una a Firenze, promossa dalla Lega (presente anche il presidente della Lombardia Roberto Maroni) , alla quale hanno aderito Fratelli d’Italia (con Giorgia Meloni),  una parte di Forza Italia (con il presidente della Liguria, Giovanni Toti) e altre sigle di centrodestra per il No; l’altra a Padova patrocinata da Berlusconi, ma con Stefano Parisi protagonista. 
 “La nostra è la piazza della pace, Renzi preferisce le guerre”. aveva scritto  su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini. Il quale poi ha insistito nella sua linea: “Se vince il no si va a votare, se vince il no scelgono i cittadini non Mattarella. Chi è Mattarella?”, come ha detto concludendo il suo intervento dal palco di piazza Santa Croce a Firenze.  “Non è più tempo di rimandare, tentennamenti, dubbi, paure. Coraggio, idee e squadra non ci mancano. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia”, ha detto Salvini, a margine della manifestazione rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se l’iniziativa di oggi rappresenti il lancio della sua candidatura a premier. “La lezione di Trump e del libero voto degli americani è che si può vincere contro tutto e contro tutti, banchieri, lobbisti, giornalisti, cantanti”.

“Siamo a Firenze per lanciare un messaggio forte all’interno della coalizione di centrodestra o di quello che rimane – ha detto a sua volta  il governatore della Lombardia Roberto Maroni -: Matteo Salvini si candida alla leadership di un centrodestra che interpreta bisogni e esigenze, e che dà risposte concrete e coraggiose. Questo è il messaggio che parte da qua”.

“Questa non è una piazza come quella della Leopolda che dice fuori, fuori, qui chiunque ci dà una mano a costruire un futuro migliore è il benvenuto”, ha detto il segretario della Lega nord, Matteo Salvini.  La manifestazione è partita con l’aria “Nessun dorma” perché, ha sottolineato Salvini, “qua non c’è più tempo da perdere”.  Quella su cui si voterà il 4 dicembre è una “riforma che dissangua i comuni e toglie spazio alla democrazia. Toglie poteri, libertà e soldi alle regioni”, ha detto Salvini. Sul palco si susseguono sindaci, governatori ed esponenti politici contrari al referendum costituzionale. Per il governatore della Liguria, Giovanni Toti, “siamo qui per dire ‘No’ a una pessima riforma costituzionale, che abolisce il voto cittadini e che secondo questo governo farà risparmiare 40 mln di euro l’anno nel Senato. Ma sapete quanto costa il nuovo aereo di Renzi? Ecco, la riforma ce la siamo già giocata in quell’aereo e nel suo carburante. Un gigantesco No a questa riforma e anche alla politica di questo governo sull’immigrazione. Noi siamo capaci di governare questo Paese e lo dimostriamo in Liguria, Lombardia e Veneto”.

“Non è uno tsunami quello avvenuto in America, Trump l’ha votato il popolo. Spero che attraversi l’Atlantico, cioè che anche in Italia il popolo sovrano si esprima, poiché è dal 2011 che abbiamo un presidente del Consiglio non eletto dal popolo. Quindi, ben venga lo tsunami di Trump”, ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni . I militanti del Carroccio hanno sfoggiato dei cartelli, dalla grafica che richiama quella usata da Donald Trump, per chiedere la candidatura di Salvini alla presidenza del Consiglio.  Rispetto all’Ue “il problema è che Renzi a parole cambia il mondo, ma le sue bugie hanno le gambe cortissime ormai. Quando andremo al governo l’euro lo metteremo in soffitta, e l’Ue la ribaltiamo da cima a fondo. Noi, non a parole ma coi fatti”.

Al leader leghista arriva una replica del nuovo coordinatore di Forza Italia nominato da Berlusconi, Stefano Parisi,  da Padova. “E’ arrivato il momento. Ora dobbiamo candidarci alla guida del Paese, dare risposte, chiarire cosa facciamo”, ha detto  Parisi alla convention del No. Parisi ringrazia Berlusconi e dice che “noi non siamo quella roba che è a Firenze oggi”. E avverte: “Ora è il momento. Altrimenti l’alternativa arriverà tra poco e sarà o Renzi o Grillo. O si cambia passo o siamo morti. E la risposta non è Salvini e non sono le ruspe ma la nostra capacità di dare soluzioni al Paese”.

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