Si è tolto la vita l’uomo che a Terzigno ha ucciso la moglie davanti alla scuola frequentata dalla figlia di 8 anni. Nelle sue lettere c’era l’annuncio della tragedia

di SERGIO TRASATTI- Lo cercavano dappertutto, a Terzigno e nei dintorni del paese in provincia di Napoli,  ma lui era a un centinaio di metri dalla scuola di sua figlia di 8 anni, dove aveva bloccato sua moglie il giorno prima per ucciderla. Il suo corpo era in un casolare abbandonato. Lo hanno individuato seguendo le tracce del suo cellulare. Pasquale Vitiello, 35 anni,  si è tolto la vita con la stessa pistola con  la quale aveva cancellato quella della moglie Imma Villani, di 31 anni. L’uomo si era allontanato in sella ad uno scooter  subito dopo il delitto, ma non aveva fatto molta strada. Era in via Vicinale Mauro Vecchio, in un rudere circondato dalla vegetazione. Le motivazioni della tragedia sono state affidate da Vitiello a una decina di lettere indirizzate a parenti e amici, lasciate in casa prima di andare a “farsi giustizia” e a uccidersi.

 La coppia si stava separando. L’uomo, figlio di un direttore di banca, lavorava nell’indotto dell’Alenia, azienda aerospaziale. Immacolata Villani, dopo l’avvio delle procedure di separazione, viveva con il padre in una frazione rurale di Pellegrini, ai confini tra Terzigno e Boscoreale.

Immacolata Villani e Pasquale Vitiello non vivevano più assieme dal 4 marzo. Quella sera una discussione in presenza della figlia si trasformò in un acceso confronto tra marito e moglie fatto di calci, spintoni e insulti, al quale avrebbe preso parte attivamente anche la suocera di Immacolata. La donna raccontò tutto nella querela presentata ai carabinieri, cui fece seguito una controquerela presentata dalla suocera pochi giorni dopo. Nonostante tutto, come spesso accade in certi casi, le forze dell’ordine non hanno preso provvedimenti, non avendo percepito il rischio imminente che la situazione stesse per precipitare e trasformarsi in tragedia.

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